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Passeggiata storica

per Puntarenas

Passeggiata storica per Puntarenas

Le zone prossime all’aeroporto di Puntarenas possiedono una gran rilevanza storica poiché, durante il processo di conquista (1502-563), hanno rivestito un ruolo chiave; infatti, è lì  che sono arrivati i primi conquistatori che hanno fondato i primi paesini. Gil González Davila, nel 1522, ha visitato il villaggio indigeno di Chomes; Francisco Fernandez di Cordoba, nel 1524, ha fondato Villa de Bruselas (Villa di Bruxelles) nella zona di Orotina e Juan de Caballon, nel 1561, ha insediato il Porto di Landecho nell’insenatura di Tivives.

Puntarenas viene chiamato porto soltanto dopo la seconda metà del XVIII secolo, cioè dopo che si è riempita la strettoia che univa la linguetta alla terraferma, assorbendo così il commercio del Golfo di Nicoya e spostando gli antichi posti di porto di Landecho, Caldero, Barranca e di Palmar.

Fino all’anno 1772, non avendo un riconoscimento formale, è stato un porto minore ed era usato per il commercio e l’imbarco del Pacifico. Nel 1779 aveva già una sua dogana.

Nel 1812 il nostro rappresentante alle Corti di Cadice (Spagna), Presbitero Florencio del Castillo è riuscito ad ottenere due distinzioni, con il reale ordine del 29 aprile del 1814: la prima è che venisse abilitato come Porto e la seconda che venisse riconosciuto come Porto Maggiore per il commercio della provincia.

L’indipendenza del 1821, insieme all’apice dello sviluppo delle piantagioni di caffè del 1830, hanno aiutato a consolidare Puntarenas come il porto più importante dell’emergente Repubblica, essendo la via attraverso la quale si esportava il “grano d’oro” destinato al Cile e alla Gran Bretagna.

La rotta al Pacifico ha rafforzato a tale punto l’insediamento del piccolo paese di Puntarenas che, nel 1840, si è deciso di trasferire le funzioni del porto di Caldera, a Puntarenas.

Nel 1840 Braulio Carrillo ha fatto in modo che aumentassero gli abitanti del porto e nel 1845 si è autorizzata la costruzione di una cappella in legno, dedicata a San Antonio di Padova. L’incipiente vicinato si è visto anche fortificato dall’istallazione di alcune case di commercio per stranieri e nazionali.

Verso la metà del XIX secolo, uno dei visitanti stranieri, Robert Glasgow Dunlop, ha affermato che “Il porto di Puntarenas è accessibile solo per le imbarcazioni di meno di 7 piedi. Non c’è marciapiede, nè molo, eppure è l’unico porto da prendere in considerazione infatti il suo commercio sta aumentando notevolmente”. Wilhelm Marr ha segnalato: “Al porto le migliori case sono di legno di cipresso, alcune sono a due piani e altre sono pitturate di diversi colori; hanno un aspetto pulito e decente e ci sono molteplici negozi, taverne e locande. Ossia a quell’epoca il suo sviluppo commerciale ed urbano lo convertivano nel porto più rilevante della costa pacifica del nostro paese.

Nel 1852 il Governo di Juan Rafael Mora Porras ha disposto che si costruisse un ospedale con il nome di San Rafael. Ha ottenuto il titolo di città il 17 settembre del 1858, grazie all’aumento della sua popolazione e dell’attività commerciale.

Il commercio si è concentrato sulla strada principale, che si estende lungo l’estuario (oggi Avenida del Commercio). C’era un gran movimiento di strade dal centro del paese verso il porto, commercio per cabotaggio. Dal centro portavano il caffè e altri prodotti propri della zona al porto e importavano sale e riso cinese. La grande attività ha meritato la costruzione di un faro “per evitare problemi alle navi cisterna”.

Tuttavia, nel 1863, Puntarenas era ancora carente di un molo per l’attracco delle barche, così come per il trasporto e l’immagazzinamento delle merci; infatti, dalla nave al porto, la merce era trasportava con barche o con grandi fuoribordo quando c’era la bassa marea. Nel 1872, con un ulteriore aumento degli abitanti di Puntarenas, è stato costruito un molo di ferro grazie all’imprenditore Adolfo Knöhr (considerato come l’inizio dello sviluppo urbanistico della città di Puntarenas).

Alla fine del XIX secolo, la zona commerciale includeva l’imbarco e lo sbarco della merce, magazzini, segherie, bigliardi, calcara, carrettoni, bar, ferramenta, fabbrica di vele, sapone e gassose, hotel, osterie, gioiellerie, mini supermercati, panetterie, profumerie, posti dove prendere un succo, negozi, enoteche e il macello del bestiame.

Nel 1904 è stato installato il servizio elettrico; nel 1907 è stata appaltata la costruzione degli edifici del mercato e del macello. Nel 1913 è stato inaugurato il servizio di tuberie della città.

  • Escursione I

    1- Serbatoi dell’Acquedotto El Cocal e Barrio el Carmen

    El Cocal. Avenida 1 Calle 15.

    Durante il governo di León Cortés Castro (1936-1 940) è stato installato un acquedotto che ha portato acqua dalla sorgente che si trovava vicino alla montagna di San Miguel, la quale ha funzionato fino a quando è entrato in attività l’acquedotto di San Antonio di Belen. Per un periodo è stato usato come un ulteriore fonte di somministrazione dell’acqua che proveniva dal terreno El Socorro,  dove oggi funziona il liceo El Roble e il Municipio conserva un vivaio. Durante l’amministrazione di José Figueres Ferrer (1970-1974) si è fatta una serie di migliorie all’acquedoto. Avallati da Acueductos y Alcantarillados (Acquedotti e Tuberie), si sono costruiti due grandi serbatoi in Cocal e quattro altri in più tra il quartiere El Carmen e il centro della città. Tutti sono in cemento armato e con forma cilindrica, di 25 metri d’altezza.

    2- Parco Marino del Pacifico

    Avenida 4 calle 10

    Il parco è stato inaugurato nel 2002 come un progetto socio-ambientale poiché mira ad ottenere il miglioramento umano e ambientale della zona costiera. Pertanto, la sua missione è promuovere, appoggiare e diffondere la ricerca, l’istruzione e l’uso sostenibile della biodiversità marina. Funziona anche come centro ricreativo. Occupa i terreni dove anticamente c’erano i cortili e la stazione della ferrovia del Pacifico. Si trova iscritto nel Ministero dell’Ambiente ed Energia. Nel parco si esibiscono all’aria aperta rettili, caimani, tartarughe terrestri e coccodrilli. Possiede ventidue acquari, con circa 30 specie native del Golfo di Nicoya. Per il 2010 si prevede l’apertura di un acquario con una capacità di più di un milione di litri di acqua marina e 500.000 visitatori l’anno.

    3- Monumento all’Operaio di Porto (al Muellero)

    Avenida 4, calle 0.

    Il monumento all’operaio di porto è dedicato a quelle persone anonime che, giorno dopo giorno, hanno fornito il loro miglior contributo per dare impulso allo sviluppo del porto, permettendo anche che le merci arrivassero o uscissero dal paese nel modo più efficiente possibile. Si ricordano coloro che svolgevano mestieri e lavori manuali, il cui sudore e la cui stanchezza hanno permesso di innalzare edifici, ponti e istituzioni, e coloro che, dal XVIII secolo, hanno caricato sulle loro spalle la produzione nazionale. Il monumento è in bronzo ed è alto 1.72 metri, opera dello scultore di cognome Brenes.

    4- Molo

    Avenida 4 Calle 0.

    La regione si è fatta conoscere come Puerto de Arenas (Porto di Sabbie), il quale veniva usato per il commercio. Per ordine della Reale Corona spagnola, il 29 aprile del 1814, è stato abilitato ufficialmente a Porto Maggiore della provincia e, nel 1864, è stato convertito nel principale porto del Pacifico. Otto anni dopo (1872) il governo di Tomás Guardia (1870-1882) ha costruito un molo in ferro.

    Il governo di Ricardo Jiménez Oreamuno (1924-1928) ha installato un molo più grande, per facilitare il lavoro di carico e scarico delle navi, inaugurato nel 1929. Sotto l’amministrazione di José Maria Figueres Olsen (1994-1998) è stato costruito l’attuale molo, donato dal Governo di Taiwan, con un costo di $15.000.000. È stato inaugurato nel 1998 e, tra ottobre e maggio, ha ricevuto crociere con migliaia di turisti. Possiede un pontile di pavimento in cemento, con basamenti e corrimano in metallo. Riceve molti turisti nazionali e stranieri ed è usato anche per praticare la pesca artigianale (corvina, branzino, sarda, Anisotremus interruptus e palometa).

    5- Capitaneria di Porto

    Avenida 4 Calle 0.

    L’antica Capitaneria di porto è stata costruita in cemento armato agli inizi del decennio del 1930 come ufficio d’ispezione e controllo delle imbarcazioni che arrivavano al molo. Al primo piano c’erano gli uffici e al secondo piano la casa del capitano di porto.

    L’immobile presenta un disegno simmetrico, con corridoio e balcone perimetrali, ringhiere prefabbricate e pavimenti con una decorazione geometrica e floreale. Una struttura di metallo supporta il tetto di lamine di ferro zincato e, su esse, su di esse vi è un faro. Nell’aprile del 2008, l’Istituto Costaricense del Turismo l’ha rinaugurata come un centro di servizi turistici, parte del progetto “Puntarenas per sempre”. Dichiarata patrimonio storico architettonico, il 25 ottobre del 1994.

    6- Università Tecnica Nazionale

    Avenida 4 Calle 1.

    L’antica Dogana Principale del Sud è un edificio-magazzino, costruito nel 1938 dall’architetto José Maria Barrantes Mong, in cemento armato con una struttura in metallo e tetto di ferro galvanizzato, d’influenza Art Decò e Art Nouveau (murali in rilievo, elementi decorativi, una bella scala a chiocciola e motivi vegetali).

    L’amministrazione di José Figueres Ferrer (1970-1974) ha abilitato il porto di Caldera, abbandonando così le attività del porto di Puntarenas e, di conseguenza, anche quelle del magazzino.

    Durante il governo di Rodrigo Carazo Odio (1978-1982) è staato creato il Collegio Universitario di Puntarenas (CUP), utilizzando come sede l’antico magazzino. Quest’Istituto offre corsi legati allo sviluppo industriale e turistico, alle risorse agricole e zootecniche e a quelle marine. Nell’anno 1998, con il proposito di unire l’educazione tecnica tradizionale all’istruzione universitaria, sono stati fusi sei istituti d’istruzione tecnica superiore e il Collegio Universitario di Puntarenas è diventata l’attuale Università Tecnica Nazionale.

    7- I Murali

    Il progetto è stato iniziativa dell’Istituto Costaricense del Turismo e dell’Istituto Costaricense dei Porti del Pacifico, sviluppato dall’Associazione di Muralisti Costaricensi e capeggiato dall’artista Jean Sagot. Il progetto consiste in tre grandi murali che mostrano disegni diversi ma mantengono un’unità tematica: “Il riscatto dell’eredità storica e architettonica, la biodiversità e il potenziale turistico della provincia di Puntarenas”.

    a- Il primo dei murali si vede già in tutto il suo splendore sulla parete nord della Piazza del Pacifico, di fronte al molo delle Crociere: “Quell’estate”, usa tessiture biologiche – vegetali e minerali – per intralciare le immagini di un surfista che sfida un’onda, un tucano colorato e il leggendario molo di Puntarenas.

    b- Il secondo murale: “Puntarenas: un mondo”, l’opera rappresenta un grande mappamondo in mezzo al quale risalta una lingua di terra che simbolizza Puntarenas. I diversi toni di marrone, beige e giallo rimandano ad un antica cartina. Situato sul lato dell’Edificio dell’Università Tecnica Nazionale.

    c- La parete sud dell’edificio della Clinica San Rafael è lo spazio che ha il terzo murale: lumache, gabbiani e tartarughe marine, l’immagine della cattedrale di Puntarenas, ombrelloni e un appetitoso Churchill (granita con latte condensato e sciroppo) sono elementi che si mescolano in quest’opera.

    8- Clinica San Rafael  

    Avenida 4 Calle 9.

    Dinanzi alla richiesta degli abitanti di Puntarenas, il Presidente della Repubblica Juan Rafael Mora ha accettato di fare un sanatorio. Sotto la responsabilità del Governatore del Distretto, José Maria Cañas, è stato battezzato San Rafael: il primo ospedale della provincia e il secondo del paese. L’opera fisica è costituita da tre padiglioni costruiti in mattone, legno, cemento armato e calce ai quali ne sono stati aggiunti due in più agli inizi del XX secolo. Possiede ampie zone verdi e corridoi perimetrali. Nel 1940, la Giunta di Protezione Sociale ha trasferito l’ospedale ad un ordine religioso e, attualmente, appartiene alla Cassa Costaricense di Assicurazione Sociale (Mutua) che lo ha convertito in Clinica.

     

    9- Monumento a Manuel Burgos

    Situato in Avenida 4, calle 9.

    Riconosciuto come benefattore puntarenese degli inizi del XX secolo. Burgos ha donato i terreni per costruire l’Ospedale San Rafael e ha svolto un intenso lavoro benefico e di progresso. Nei giardini è presente un busto in bronzo che misura 60 centimetri d’altezza ed è stato fuso da Antonio Castiglioni, nei Laboratori delle Opere Pubbliche.

    10- Paseo de los Turistas (Lungomare dei Turisti)

    Agli inizi del 1960, Eduardo Angulo Obando si è proposto di dare impulso ad un progetto per creare il “Paseo de los Turistas”, in Avenida 4, sul lungomare. Fino a quel momento, la strada più visitata era conosciuta come Paseo Cortes, arrivava fino alla punta ed era sterrata. Una volta consolidado il lungomare (1960-1970), il porto si è convertito nel posto più popolare per i vacanzieri estivi di tutto il paese.

    Grazie al progetto “Puntarenas per sempre” è migliorato sostanzialmente il lungomare, con nuovi lampioni, aree verdi, costruzione di docce pubbliche, ricostruzione dei marciapiedi e l’installazione di panche per sedersi. Come parte del Simposio Internazionale di Scultura in Pietra, realizzato nell’aprile del 2006, sotto il tema “La Magia dell’Oceano”, sono state installate 19 sculture in pietra calcarea di 2 metri di altezza, elaborate sia da artisti nazionali sia da altri provenienti dagli Stati Uniti, Inghilterra, Italia, Cuba e Argentina.

    11- Los Malecones (Frangiflutti)

    Nel 1948, si è iniziato a costruire dei frangiflutti, allo scopo di preservare la spiaggia dalle forti mareggiate. Con il passare degli anni e a causa delle forti onde, la sua riparazione è diventata una priorità. Il progetto è nato nel 2009 con il proposito di abbellire Puntarenas e dotarla di frangiflutti che evitassero l’erosione marina del settore conosciuto come “La Punta”.

    Il 26 novembre del 2010, le autorità dell’Istituto Costaricense del Turismo (ICT) e dell’Istituto Costaricense dei Porti del Pacifico (INCOP) hanno inaugurato il progetto nel, quale più che coprire una necessità, hanno cercato di abbellire le aree pubbliche e mettere un servizio a disposizione dei turisti.

    Il progetto prevede un’entrata ai frangiflutti, un campo da pallacanestro e un altro da pallavolo da spiaggia, uno spazio per giochi infantili e piazze di diverso uso, oltre ad aree di ritrovo con posti a sedere per i visitatori.

    12- Terme Municipali

    Avenida Central, Calle 37

    L’immobile è stato costruito durante l’amministrazione di Oduber Quirós (1974-1978) in un terreno di 12.722 metri quadri ma, trovandosi in cattive condizioni, è stato chiuso nel 2000.

    Dopo 12 anni, con nuovi servizi, ha riaperto le sue porte come Club da Spiaggia con una nuova facciata che dà sul porto. Il progetto ha 2 piscine, 3 ristoranti, 2 saloni per 300 persone e un parcheggio per 150 macchine, oltre ad un campo da pallavolo e zone verdi. Ha una capacità per accogliere 1300 visitatori e si trova strategicamente situato per avere una meravigliosa vista sul Golfo.

  • Escursione II

    1- Terminale del Traghetto

    Situato in Avenida 3, Calle 35

    La terminale del Traghetto è un progetto che è sorto diversi anni fa a Puntarenas, con l’obiettivo principale di creare un tragitto marittimo che attraversasse il Golfo di Nicoya, (rotta Puntarenas – Paquera e Puntarenas – Spiaggia di Naranjo), collegando, in un’ora e quindici minuti circa, i punti di sbarco marittimo ed evitando così trasferimenti e lunghe ore di viaggio terrestre.

    Attualmente la terminale del Traghetto si sta ristrutturando come parte dell’abbellimento di “La Punta“ e affinché abbia tutto ciò di cui una terminale ha bisogno, garantendo agli utenti un uso ordinato e sicuro.

    2- Molo Turistico

    Avenida 3, Calle 27

    Construito sotto l’amministrazione di Oscar Arias (1986-1990), dall’Istituto Costaricense del Turismo (ICT), è stato ceduto al Municipio della provincia. Attualmente ne ha la concessione un’impresa privata. Tuttavia, dall’anno 2007, il Municipio e l’ICT hanno unito i loro sforzi per recuperarlo e convertirlo in una terminale da dove si possa partire per fare un tour e andare alle diverse isole del Golfo, principalmente alle isole Tortuga e San Lucas. Inoltre, le Associazioni di Sviluppo, Camere di Turismo e Istituzioni dello Stato vogliono anch’esse usare le installazioni per svolgere attività di diffusione che possano essere d’interesse per la città di Puntarenas.

    Il molo ha tre tender di abbordaggio, servizi sanitari, area di parcheggio e zone verdi.

    3- Monumento a Rosalía Palacios.

    Situato in Avenida O, calle 25.

    E’ nata verso la fine del XIX secolo, nella regione Cauca, in Colombia. E’ emigrata in Costa Rica insieme alla sua famiglia, per insediarsi nel porto, essendo Puntarenas qualcosa di più che un villaggio con casette umili. La sua famiglia viveva vicino all’Ospedale San Rafael e vedere il dolore degli ammalati ha risvegliato in lei l’amore per il prossimo e lo spirito di servizio. Presto la figura della “Negra Chalia” è diventata molto conosciuta al porto e molte persone ricorrevano a lei in cerca di consiglio, affinché assistesse chi partoriva, soccorresse i bambini con handicap o facesse pronto soccorso a chi ne avesse avuto bisogno. In omaggio alla sua memoria è stata installata una scultura nel locale dell’Associazione di Sviluppo, specificamente nel quartiere El Carmen, la quale è stata elaborata in granito dallo scultore Olger Villegas, di 2,57 metri d’altezza.

    4- Stadio “Lito” Pérez

    Lo stadio è appartenuto al municipio della Città di Puntarenas e lo usa la squadra di Prima Divisione, il Puntarenas Futbol Club (Il Club di calcio di Puntarenas). Ha spazio per 4105 tifosi.

    Lo stadio deve il suo nome all’ ex calciatore di Puntarenas, Miguel Ángel “Lito” Perez Treacy, nato nella provincia di Puntarenas, la cui carriera sportiva si è svolta tra gli anni 1930 e 1945. Anni dopo la sua morte, nel 1974, il suo amico e sindaco del Municipio, Lorgio Alvarez, ha proposto il suo nome per battezzare lo stadio di Puntarenas, mozione che è stata approvata, riuscendo così “Lito” Perez ad essere ricordato per sempre nella “Perla del Pacifico”.

    Popolarmente è conosciuta come “La Olla Magica” (La pentola Magica), una metafora sul caldo che regna abitualmente quando si gioca in questo campo.

    5- Parco Mora y Cañas

    Avenida 1 Calle 9.

    Inaugurato l’8 dicembre del 1918, è il parco più grande della città e possiede uno spazio dedicato ad onorare la memoria degli eroi della Campagna Nazionale del 1856-1857, Juan Rafael Mora Porras e Jose Maria Cañas, fucilati lì nel settembre del 1860. C’è anche un enorme cisterna che ha dato acqua per molti anni, rifornendo il quartiere El Carmen, disegnata dall’architetto José Maria Barrantes Monge in stile Art Decò e che, per le sue dimensioni e bellezza architettonica, costituisce l’elemento più importante del parco. Ha un spazio riservato ai giochi infantili, un campo multiuso e ampi spazi all’aperto. E’ stato dichiarato patrimonio storico architettonico il 4 aprile del 1975.

    6- Monumento a Juan Rafael Mora Porras.

    Avenida 3, calles 9 e 11.

    Juan Rafael Mora è nato nel febbraio del 1814. E’ stato un abile commerciante legato alla produzione del caffè. E’ stato Presidente della Repubbica dal 1849 al 1859. Durante il suo mandato è riuscito ad ottenere il riconoscimento da parte della Spagna, ha creato la diocesi in Costa Rica, ha dato spinta ad un grande sviluppo edile e urbano della città di San José e ha stipulato il trattato che ha determinato i limiti della frontiera con la Repubblica del Nicaragua. Il suo governo ha partecipato alla Campagna Nazionale del 1856-1857, dove il paese costaricense ha scritto la pagina più gloriosa della nostra storia per la difesa della sovranità nazionale. È stato sconfitto nel 1859 e fucilato il 30 settembre del 1860 a Puntarenas, dopo la Battaglia della Angostura. Il busto in sua memoria, di 69 centimetri d’altezza, è stato modellato in bronzo dallo scultore Juan Rafael Chacón.

    7- Monumento a José María Cañas

    Situato in Avenida 3, calles 9 e 11.

    José María Cañas è nato a Suchitoto, in El Salvador, e fin da molto giovane è stato affine alla carriera militare, formando parte dell’esercito del generale Francisco Morazán. È entrato in Costa Rica come esiliato dopo la sconfitta di questo leader. E’ stato Governatore del Distretto di Puntarenas, nel Governo di Juan Rafael Mora, realizzando opere di fondamentale importanza, come la fondazione dell’ospedale e l’installazione di un faro. Ha partecipato come stratega militare nella Campagna Nazionale del 1856-1857. Nel 1858 ha negoziato i limiti di frontiera con la Repubblica del Nicaragua. Sconfitto nel 1859, è stato fucilato, insieme a Cañas, l’anno dopo. Il busto in sua memoria, di 69 centimetri d’altezza, è stato modellato in bronzo dallo scultore Juan Rafael Chacon.

    8- Palazzo Municipale

    Avenida 3 Calle 9.

    Poiché l’antico Palazzo Municipale, costruito in legno, era stato incendiato, il municipio ha usato diversi locali fino all’Amministrazione di José Figueres Ferrer (1970-1974), quando ne è stato costruito uno nuovo, nelle vicinanze del Parco Mora e Cañas. Il disegno è dell’architetto Jorge Bertheau, il quale ha usato strutture prefabbricate. E’ una croce piramidale invertita, di quattro piani, nella quale emergono cilindri nei suoi quattro vertici. Si tratta dell’edificio più alto della città.

    9- Liceo José Martí

    Avenida 0 Calle 7.

    In mancanza di un centro d’insegnamento liceale, le forze vive della città hanno chiesto e ottenuto dal governo che li dotasse di un liceo. Il 23 marzo del 1945, un gruppo di vicini è riuscito a far funzionare il liceo notturno nella scuola Delia Urbina de Guevara, dov’ è rimasto per 15 anni; successivamente, ha iniziato a funzionare anche durante il giorno e ha inaugurato l’attuale pianta fisica del Liceo Diurno José Marti. Occupa tre quarti dell’isolato, con un modulo centrale in cemento armato e ampliamento che data il 1960.

    10- Monumento a José Martí.

    Situato in Avenida 0, calle 7.

    Nato il 28 gennaio del 1853, in La Habana, Cuba. A 16 anni ha pubblicato i suoi primi scritti politici, dando inizio al confronto e alla persecuzione del potere coloniale spagnolo. Nel 1871 è stato deportato a Cadice, in Spagna. In questo paese ha pubblicato il suo libro “Presidio politico a Cuba” e si è laureato in giurisprudenza. E’ vissuto alcuni anni in Spagna e Francia, per poi trasferirsi a Veracruz, in Messico, per lavorare come giornalista. Nel 1878 è ritornato a Cuba ma è stato deportato nuovamente in Spagna.

    Dal 1819 al 1890 ha viaggiato per tutta l’America Latina lavorando come corrispondente estero per la stampa e sviluppando una produzione letteraria. L’11 aprile del 1895 è sbarcato a Playitas, durante un innalzamento rivoluzionario pro-indipendista, dove è stato ferito mortalmente nella Battaglia di Dos Rios. È considerato un apostolo dell’Indipendenza di Cuba. Nel Liceo José Marti si trova un suo busto in bronzo di autore sconosciuto, fuso nel 1956 nell’Atelier Civico Militare di Cuba.

    11- Cattedrale

    Avenida O Calle 7.

    Verso la metà del XIX secolo, è stata autorizzata la costruzione di un oratorio, dedicato a San Antonio da Padova. Nel 1850 è stata creata la parrocchia e nel 1858 è stata costruita una modesta cappella in legno. Nel 1889 il Sacro Cuore di Gesù si è convertito nel nuovo patrono della comunità. Agli inizi del XX secolo  un incendio ha ridotto in cenere la chiesa. Tra il 1902 e il 1905, sotto la guida del prete Esteban Vasquez, è stato aggiunto un ulteriore progetto per costruire un altro tempio. Il disegno si deve all’ingengere Luis Matamoros Sandoval.

    È stata usata pietra squadrata, portata da Esparza e da Barranca, intagliata con scalpellini cartaginesi; i blocchi erano attaccati con malta, calce e sabbia. La chiesa possiede tre navate, due cripte, un abside, come rifinitura della parte frontale dell’immobile, vetri ogivali e piccoli archi rampanti sulle facciate laterali. La torre Centrale è provvista di quattro orologi. I pavimenti inizialmente erano in mattone, comprati nella Fabbrica di Humberto Canessa, attualmente sono in pietra. Esternamente si nota l’influenza del romantico francese tardivo; l’interno, con colonne doriche, corrisponde allo storicismo neoclassico. La sua facciata si orienta verso est, per affacciarsi sugli abitanti. Dichiarata patrimonio storico architettonico il 17 maggio del 2002.

    12- Casa della Cultura

    Avenida O Calle

    Presenta due tappe nella costruzione: la più antica, della fine del XIX secolo, era la Caserma di Piazza e nel 1913 è stato costruito il carcere.

    Concepita come una caserma militare, possedeva merli e torri. La Caserma della Piazza, aveva un’area per i dormitori dei soldati e un cortile centrale. Il carcere era provvisto di una serie di celle per i detenuti. Presenta un disegno d’influenza neocoloniale con finestroni ad arco levemente ogivali. Nel 1977 l’immobile è stato consegnato al Ministero della Cultura, Gioventù e Sport per creare un complesso culturale. Agli inizi del 1990, a carico dell’architetto Leonardo Silva, è diventato il museo storico marino, con uffici, sala per mostre temporali e un auditorio. La sezione del carcere è opera dell’architetto Rodolfo Sancho Rojas e si è convertita nella Biblioteca Pubblica di Puntarenas. E’ stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 16 maggio del 1989.

    13- Parco La Vittoria

    Avenida 1 Calle 3.

    Con questo nome la comunità di Puntarenas ha reso onore all’esercito costaricense per il trionfo ottenuto durante la Campagna Nazionale del 1856-1857. La città di Puntarenas e il suo porto sono stati vitali per il passaggio delle truppe militari che si avviavano verso il Nicaragua e come base della nostra flotta di guerra. Le truppe hanno celebrato la vittoria nell’incipiente spazio. Il parco ha ampie zone alberate e presenta una figura rettangolare di circa 100 metri di lunghezza per 20 metri di larghezza, secondo il disegno dell’architetto Hernan Gutierrez Brown. Possiede un chiosco in cemento armato e all’estremo nord (vicino all’estuario) si trova un pergolato circolare.

    14- Casa Fait

    Avenida 3 Calle 3.

    La casa è stata costruita tra il 1924 e il 1925 da Alberto Fait Rocchi, inmigrante italiano insediato in Costa Rica nel 1887 che è stato assunto dal governo come meccanico per la riparazione delle caldaie delle navi nazionali. La casa, che occupa un terreno di 1.000 metri quadrati, è una costruzione di due piani in cemento armato, d’influenza vittoriana. Con uno spazio destinato alla ventilazione interna, dove si può apprezzare un lavoro di ornamenti, con motivi geometrici e vegetali, d’ispirazione Art Nouveau e usato anche nelle ringhiere di ferro forgiato del secondo livello. Le porte e le finestre sono di doppio foglio, di distribuzione simmetrica. Il tetto è in lamine di ferro zincato che formano cinque monitori, facilitando la ventilazione del soffitto. Per problemi di salute, Fait è ritornato in Italia lasciando inconclusi diversi progetti. Per tale motivo,k la Banca di Costa Rica gli ha confiscato la casa. La proprietà è stata venduta all’asta e acquistata da Miguel Macaya Lahmann, per poi passare nelle mani di Emilio Helpennstell e, attualmente, in quelle di Elizabeth Magne. E’ stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 5 marzo del 2003.

    15- Mercato Municipale

    Avenida 3 Calle 2.

    Ha iniziato a funzionare sotto l’ombra di grandi alberi, verso il lato dell’estuario, dove diverse persone offrivano i loro prodotti. Posteriormente sono stati usati posti semplici, facendo in modo che il commercio si concentrasse per strada, lungo l’estuario, ragion per cui è nota come strada del commercio “Calle del Comercio”.

    Nel 1907 Enrique Mc Adam si è incaricato di costruire il mercato. Le facciate sono state innalzate in muro di canna e fango; diversamente, all’interno predominano i posti vendita costruiti con assicella e mattonelle piccole dello stesso materiale. Il mercato occupa un isolato di terreno ed ha iniziato a funzionare con 86 localini; attualmente ce ne sono 76. In questi locali si vendono: verdura, frutta e piante medicinali, oltre ad avere pescherie, mercerie, negozi e tavole calde. Il mercato apre le sue porte tutti i giorni dalle 6:00 alle 16:00 e chiude unicamente il giovedì e il venerdì di Pasqua, il 1 gennaio e il 25 dicembre.  

 

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