Ciò che
rende unico
Costa Rica?
Ciò che rende unico Costa Rica?
Il territorio della Costa Rica è così piccolo che comprende soltanto lo 0.03% della superficie del pianeta, ciononostante si trova tra i 20 paesi più ricchi della Terra per biodiversità e densità di specie. Questo significa che è possibilie trovare più specie in 1,000 km2 in Costa Rica, che nella stessa estensione in paesi come il Brasile o la Colombia.
Prendiamo il Brasile come esempio: sebbene sia 166.6 volte più grande della Costa Rica, questo paese presenta una media di 6.5 specie di piante, 0.2 di uccelli e 0.05 di mammiferi ogni 1000 km2; invece la Costa Rica ha una media per la stessa estensione di 234.8 specie di piante, 16.9 di uccelli e 4.6 di mammiferi.
Quindi, in soli 51.100 km2, la Costa Rica ha circa un milione di specie, che rappresentano il 6% di tutta la biodiversità. Siete pronti per scoprirla?
Il carretto è il simbolo nazionale del lavoro costaricense e anche un’espressione genuina dell’arte popolare del paese. Lo stesso succede con il giogo, uno strumento di legno utilizzato per agganciare i buoi al carretto del contadino, unendoli per il loro collo, allo scopo di trainarlo. Entrambi sono molto importanti, nel paese è possibile trovare sia il carretto sia il giogo più grandi del mondo, creati da artigiani e pittori costaricensi rinomati.
Il carretto progettato nel 2006, consta di due metri d’altezza e di sei di lunghezza, risalta non solo per la sua grandezza monumentale, ma anche per i colori vivi con i quali è stato decorato. In passato, il carretto era il principale mezzo di trasporto del caffè e di altri prodotti agricoli ai mercati.
Il giogo, invece, misura due metri d’altezza e quattro di lunghezza ed è stato creato nel 2007 usando centinaia di taniche di pittura per decorarlo.
Il carretto e il giogo sono esposti a Sarchí, una comunità riconosciuta come la culla dell’artigianato costaricense e una tappa obbligatoria per tutti i turisti che desiderano apprezzarne l’arte tradizionale.
Se esiste un posto dove la natura rigogliosa abbraccia il visitatore e l’acqua costituisce un grande specchio che riflette il verde circostante, è il Parco Nazionale di Tortuguero. Circondato da un sistema di canali e lagune naturali che lo percorrono da sudest a nordest, questo parco, situato sulla costa Caraibica è, senza dubbio, la nostra piccola Amazzonia. È anche uno dei siti più importanti al mondo per la protezione della tartaruga verde e la casa di altre interessanti specie come il lamantino, il coccodrillo e il luccio alligatore (atractosteus tropicus), quest’ultimo considerato un fossile vivente per il suo aspetto.
Uccelli maestuosi che popolano questo ricco ambiente sono: l’airone azzurro (Ardea Herodias), il più grande del paese e la jacana spinosa, molto famosa nel regno animale poiché è la femmina quella che protegge il territorio mentre il maschio si prende cura dei piccoli. Vi è una tale varietà di uccelli che la metà delle specie si possono trovare in Costa Rica e superano la totalità di quelle che si trovano in tutta Europa. Lagune paludose, acquitrini e boschi inondati sono parte di questo ventaglio di diversi habitat.
Ma il Tortuguero non è solo natura, infatti i Caraibi è sono una delle più grandi regioni di cultura afro-caraibica del paese. La maggioranza della popolazione ha origine giamaicana e mantiene la sua cucina, balli e tradizioni. I piatti sono principalmente piccanti e molti includono il cocco, rendendo Tortuguero un posto molto interessante per sperimentare sia la cultura che la natura.
Facendo parte della Cintura di Fuoco del Pacifico, i vulcani della Costa Rica sono tra i più sorprendenti al mondo, infatti, il territorio continentale occupato oggi dal paese è il risultato di una complessa attività vulcanica che è iniziata 75 milioni di anni fa e tutt’oggi continua.
Prendendo in considerazione tutti i crateri nei quali è avvenuta un’eruzione, la cifra dei vulcani in Costa Rica arriva alla sorprendente cifra di 112. Alcuni di questi sono attualmente frequentati parchi nazionali che proteggono interessanti ambienti naturali.
Uno di questi è il Vulcano Arenal, considerato tra i 10 vulcani più attivi al mondo e per una buona ragione: frequentemente sorprende i suoi turisti con uno spettacolo di fumo e lava incandescente che scende dai suoi pendii accompagnata da valanghe di rocce e suoni che emergono dal più profondo. Raggiunge addirittura una velocità di 70 chilometri all’ora e una temperatura di 1.000 gradi Celsius.
L’ultima grande eruzione del Vulcano Arenal si è verificata nel 1968. Fino a quel momento si pensava che il vulcano fosse soltanto una cima in più della Cordigliera Vulcanica di Guanacaste. È stato dichiarato Parco Nazionale nel 1994. Le acque termali sono adesso una delle principali attrazioni dell’area, insieme ai bei paesaggi, sentieri naturali e all’attività d’avventura che offre.
Sebbene gli abitanti indigeni che vivono in Costa Rica da prima dell’arrivo degli spagnoli non abbiano costruito strutture architettoniche come le piramidi maya dell’area nord dell’America Centrale, gli antenati che hanno vissuto nel Pacifico Sud della Costa Rica ci hanno lasciato in eredità una produzione misteriosa di sfere di pietra elaborate artisticamente, il cui significato rimane ancor oggi un mistero.
Esistono 235 sfere di pietra registrate in Costa Rica, tutte con una circonferenza perfetta, dai 20 centimetri fino ai due metri. Sono state prodotte in un periodo che è iniziato intorno all’anno 400 a.C. e si è esteso fino alla colonizzazione della Costa Rica, da parte degli spagnoli. La maggior parte di esse è stata trovata nel Pacifico sud e costituisce un elemento così importante per queste società, che la loro produzione è continuata per circa mille anni.
Queste sfere sono state associate alle popolazioni e regioni precolombiane, dove sono state esposte nelle piazze, zone di passaggio e terreni aperti. Costituiscono una forma di arte da esporre, forse per differenziare i paesi che le producevano dai loro vicini. Queste sfere sono state frequentemente allineate con altre, formando linee, triangoli o rettangoli con un significato sconosciuto.
Questi gruppi indigeni sono conosciuti anche per il loro lavoro di metallo e ceramica. Il Pacifico Sud della Costa Rica è stato il principale centro di elaborazione degli oggetti precolombiani.
Questi gruppi indigeni sono conosciuti anche per il loro lavoro di metallo e ceramica. Il Pacifico Sud della Costa Rica è stato il principale centro di elaborazione degli oggetti precolombiani.
Il Parco Internazionale La Amistad (PILA) non solo è il parco naturale più grande della Costa Rica, con circa 200,000 ettari, ma anche l’unico binazionale creato dai governi della Costa Rica e Panama, nel 1982. Questo spiega il nome La Amistad: l’amicizia. L’estensione totale di questa enorme porzione di area protetta in entrambi i paesi è di circa 400.000 ettari, che coprono una grande varietà di foreste umide e nebulose tanto nel Pacifico quanto nell’Atlantico, includendo in esso delle riserve indigene.
La regione di Talamanca, una grande porzione del parco, ai tempi della colonia è stato il rifugio per gli indigeni che si opponevano alla repressione dei colonizzatori spagnoli. L’isolamento della regione, grazie alle difficili condizioni geografiche, ha permesso ai suo abitanti di salvaguardare molte delle loro forme tradizionali di vita e le loro abitudini.
L’enorme ricchezza culturale e gli straordinari habitat naturali, risultato di diverse altitudini, tipi di terreno e microclimi, sono stati la ragione per cui il parco è stato designato anche come Riserva della Biosfera e Sito di Patrimonio Mondiale.
Specie a grande rischio di estinzione come il giaguaro, il felino più grande delle Americhe e il terzo più grande al mondo, vivono nel parco così come una grande varietà di altre specie, tra cui 400 specie di uccelli, 263 anfibi e rettili e 213 mammiferi. Molte altre specie si trovano unicamente in questa gigante foresta pluviale.
Con una superficie marina 10 volte più grande di quella terrestre e un’immensa biodiversità, la Costa Rica è il posto perfetto per gli amanti dell’immersione. La maggioranza di questi luoghi fa parte di aree silvestri protette lungo il paese, come il famoso Parco Nazionale Isola del Coco, anche Sito Patrimonio dell’Umanità. La costa Pacifica della Costa Rica è stata addirittura considerata dal Rodale´s Scuba Magazine come una delle 5 destinazioni più importanti al mondo per l’immersione avanzata.
Situata a 532 chilometri dalla costa Pacifica, l’isola del Coco è stata in passato un rifugio per i pirati, i mercanti, i cacciatori di balene e anche per i colonizzatori. Oggi è conosciuta per i suoi tesori naturali che includono il peculiare e minacciato squalo martello, così come le balene gobbe, delfini naso di bottiglia, le tartarughe embricate e una gran varietà di specie di corallo, solo per menzionarne alcune. Il famoso oceanografo francese Jacques Cousteau ha definito l’isola del Coco “l’isola più bella del mondo”.
Anche la costa dei Caraibi ha le sue meraviglie. Per esempio, il Rifugio di Vita Silvestre Gandoca-Manzanillo è unico, grazie alle sorprendenti specie che si trovano lì. In soli 5 chilometri quadrati di scogli di coralli, gli scienziati hanno scoperto 600 specie di molluschi, il 10% dei quali sono unici al mondo. Gli oceani della Costa Rica ospitano almeno 6,777 specie, che rappresentano il 3.5% delle specie conosciute sul pianeta, rendendo il paese un vero paradiso per gli amanti dell’immersione.
Hanno abitato la terra da più di 100 milioni di anni sopravvivendo ai cambiamenti climatici estremi come le glaciazioni. La Costa Rica possiede alcune delle spiagge di annidamento più importanti al mondo dove è ancora possibile osservare questo rito millenario di sopravvivenza.
Tanto nel Pacifico quanto nell’Atlantico, centinaia di tartarughe marine femmina di cinque specie arrivano sulle nostre coste per compiere la missione instancabile di preservare la specie. Per esempio, la spiaggia di Ostional, a Guanacaste, è considerata il principale posto di annidamento della tartaruga pappagallo (lepidochelys olivacea), quella che si caratterizza per i suoi grandi arrivi in massa.
Depone le uova sulle nostre coste anche la tartaruga baula, che non solo è una delle tartarughe marine più sorprendenti per la sua grandezza, infatti è la più grande al mondo, con una grandezza che arriva a 1,8 metri di corazza e un peso che può raggiungere i 400 kg, ma anche perché percorre le maggiori distanze mai registrate nei rettili. Parte da dove si alimenta per arrivare fino alla spiaggia dove è nata a deporre le uova, in alcuni casi stiamo parlando di viaggi tra continenti.
In Costa Rica, in genere, si possono osservare cinque delle sette specie di tartarughe marine che abitano il pianeta: pappagallo, baula, verde, embricata e la caretta caretta.
Il più importante sito archeologico della Costa Rica, il Monumento Nazionale Guayabo, situato alle falde del vulcano Turrialba, è stato dichiarato nel 2009 Patrimonio Mondiale di Ingegneria, riconoscimento che rilascia l’Associazione Americana di Ingegneri Civili (ASCE, per le sue sigle in inglese), una delle organizzazioni di questo tipo più importanti al mondo. Guayabo è il terzo sito archeologico in America Latina a ricevere questa onorificenza dopo Machu Picchu e Tipon, in Perù.
Guayabo si è guadagnato questo riconoscimento grazie al suo sistema di acquedotti, costruito 700 anni fa e che è ancora funzionante; così come il suo viale, un cammino di pietra usato come via di passaggio e parte del sistema di drenaggio, che conduce verso il centro commemorativo. Oggi è possibilie apprezzare ancor di più il suo progetto orginale, che si riflette anche nelle scalinate di pietra rotonda che arrivano ai poggi centrali. Questi una volta servivano come supporto alle famose strutture di tetto conico di paglia e giunco d’influenza sudamericana. La pietra è stata utilizzata, sostanzialmente, per sviluppare un sistema di marciapiedi e pareti che evitano l’erosione e le frane.
Sebbene Guayabo non sia stato popolato dagli spagnoli e le cause della sua evacuazione rimangano un mistero, si sa che il posto si è sviluppato molto durante i secoli e che ha un grande significato culturale e politico-religioso, ancor di più per la ricchezza delle sue risorse e la presenza dello stesso Vulcano. Guayabo è stato costruito tra il 300 a.C. e il 1.400 d.C ed è stato occupato da gruppi di indigeni della regione culturale denominata “Area Intermedia”, che si è estesa da Alaujela, in Costa Rica, fino alla Colombia, Venezuela e parte dell’Ecuador.
Il”tombolo di Uvita” o ponte di sabbia che collega il continente con una piccola isola rocciosa, vicino alla spiaggia Dominical, nel Pacifico Sud della Costa Rica, somiglia a una perfetta coda di balena quando la marea è bassa. Tuttavia, ciò che è più interessante, è che il sito e la zona circostante costituiscono uno dei migliori posti per osservare le balene gobbe del nord e del sud America.
Queste calde acque sono proprio quello che queste balene cercano quando l’inverno arriva nei loro punti d’origine. Le balene gobbe del nord si osservano comunemente da dicembre ad aprile e le balene gobbe del sud, da luglio ad ottobre.
Lo spettacolo è impressionante, anche considerando che queste balene possono avere una grandezza di 16 metri di lunghezza e pesare 40 tonnellate. Il loro nome si deve alla piccola gobba situata davanti alla spina dorsale, che può notarsi quando emergono e saltano nell’acqua: decisamente qualcosa di indimenticabile, speciealmente quando avete la fortuna di osservare una femmina con il suo balenottero.
Nato in Costa Rica negli anni ‘90, il canopy tour è l’esperienza più simile all’essere una scimmia che viaggia tra le cime degli alberi. È anche un dei modi migliori di esplorare la canopia, dove si trova la parte più grande di biodiversità della foresta pluviale e sensibilizzare la gente su questo fragile ecosistema.
Il canopy tour consiste in una serie di cavi sospesi tra gli alberi, con i quali potrete scivolare usando una puleggia assicurata a un’attrezzatura di alpinismo. I cavi variano per longitudine (possono misurare fino a 700 metri di lunghezza!) e terminano su piattaforme di legno costruite sulle cime degli alberi, situate addirittura a 30 metri dal suolo del bosco, con un impatto minimo sulla vegetazione. Questo spiega perché i biologi sono stati i primi, più di tre decenni fa, a utilizzare questa tecnologia per la ricerca.
Il canopy tour è stato adattato a una grande varietà di ambienti e paesaggi nel paese, includendo montagne, canyon, fiumi, cascate e foreste nebulose, tropicali e secche. Il tour è stato esportato anche in altri paesi latinoamericani come la Giamaica, il Messico, il Guatemala, il Nicaragua e Belize.
Sembra che ogni surfista che visita il paese concordi sul fatto che la Costa Rica è uno dei migliori posti al mondo per lo sport sulle onde: non è un caso che il paese si sia posizionato come la terza destinazione più popolare per il surf , dopo le Hawaii e l’Indonesia. Le ragioni sono semplici: spiagge con eccellenti onde tutto l’anno, clima gradevole, acque calde, gente socievole e prezzi ragionevoli.
Lo scorso anno, c’è stata la gara di surf più grande del mondo, i Billabong World Surfing Games 2009, che ha avuto luogo in Costa Rica con la partecipazione di 35 paesi. La Costa Rica ha vinto la selezione nonostante gareggiasse con paesi come il Brasile e il Sudafrica, due rinomate destinazioni per il surf, grazie in parte al ruolo sempre più importante che i surfisti costaricensi stanno avendo all’estero.
Il paese è anche uno dei pochi al mondo dove due grandi oceani si trovano a sole 6 ore di distanza l’uno dall’altro. Questo rende possibile fare surf nel Pacifico all’alba e terminare la giornata domando le onde dell’Atlantico al tramonto. In conclusione, un paradiso perfetto per gli amanti del surf!
Immaginate che una deliziosa tazza di caffè, una rinfrescante piña colada appena fatta, le erbe aromatiche che danno sapore alla vostra insalata e addirittura la fragranza dei fiori silvestri che respirate, possano essere parte della vostra pelle. In Costa Rica è possibile mescolare questi ingredienti con diversi trattamenti di salute, relax e bellezza.
Situati su tutto il territorio nazionale, potete trovare centri di idroterapia che combinano standard di qualità internazionale con il calore e l’attenzione personalizzata dei ticos.
Se a questo si aggiunge un’infinita varietà di prodotti naturali certificati, creatività e conoscenza, il risultato è un ventaglio di benefici che ringiovaniranno la vostra pelle. Questi prodotti vi aiuteranno a migliorare la vostra salute fisica e mentale grazie alle abili mani dei terapeuti locali.
Gli ingredienti curativi includono caffè, zucchero di canna e addirittura il cocco. Potete usarli per esfoliare la vostra pelle e aiutarla a eliminare cellule morte e le tossine, o potete migliorare la circolazione del vostro sangue e permettere che l’energia positiva fluisca in tutto il vostro corpo. Un modo per farlo è godervi i popolari impacchi, nei quali il fango vulcanico, la frutta tropicale e perfino il cioccolato sono usati per idratare la pelle mentre la nutrite con vitamine e minerali.
Posti appositamente progettati per fornirvi il clima ideale, con musica soft e suoni dell’ambiente del mare o del bosco, possono essere apprezzati individualmente, in coppia, con amici o famiglia.
Ogni avventuriero e amante della natura dovrebbe sperimentare l’esperienza di navigare lungo le rapide dei fiumi in Costa Rica. La ragione è semplice: avrete a vostra disposizione non solo rapide di fama mondiale ma anche un impressionante paesaggio tropicale, dove potrete apprezzare una gran varietà di vita silvestre intorno a voi, mentre navigate lungo i tratti tranquilli e vi preparate per l’azione.
Il rafting può essere praticato da persone di tutte le età dai 12 anni in poi, si può scegliere tra le rapide di classe II per principianti o di classe IV per i più esperti o amanti dell’adrenalina. Questa attività testa l’abilità di mantenere la barca a galla seguendo le istruzioni della guida, mentre il resto dell'equipaggio rema in sincronia.
Se siete nuovi in questo sport, potete navigare i fiumi di Sarapiquì o Corobicì. Altri come il Reventazón hanno sezioni per principianti e sorprendenti acque turbolente per i più esperti, invece se ciò che cercate è un viaggio all'insegna dell'azione, non potete perdervi i fiumi Pacuare e Naranjo.
Il primo è situato sul versante dei Caraibi, offre l’esperienza più intensa, include un viaggio di due giorni dove potrete accamparvi nel mezzo del bosco ed esplorare cascate, attraversare il canyon del fiume e farvi una rinfrescante tuffatina nelle sezioni tranquille del fiume. È anche possibile che le garze, i tucani, i bradipi e le scimmie urlatrici vi diano il benvenuto in un posto che non dimenticherete mai.
Le sue piume sono principalmente rosso scarlatto, ma la sua coda è coperta di piume azzurrognole, rendendo l’ara scarlatta in uno degli uccelli più belli del tropico americano. Infatti, con circa un metro di lunghezza, più della metà costituita dall’impressionante coda a punta, questo uccello non passa inosservato speciealmente perché lo si osserva frequentemente in coppia o in gruppi di coppie; e quando ciò accade, lo spettacolo è impossibile da dimenticare, soprattutto quando volano sulle cime degli alberi.
È possibile perché vivono nei boschi pluviali di terre basse, terre di foreste aperte, alle soglie dei fiumi e savane del centro e del sud America. Questa specie è diffusa dal Messico fino all’Amazzonia.
Una cosa interessante sulle are è che non solo sono monogame, ma formano addirittura coppie a vita, il che significa che se una delle due muore, l’altra rimane da sola. Magari anche per molto tempo, dato che molti di questi uccelli vivono 50 anni o più.
Un’altra cosa interessante e curiosa è che usano i loro becchi per aiutarsi a mangiare e anche come una “terza zampa” per scalare. Il becco serve a schiacciare i semi, invece la loro lingua spessa carnosa è usata per muovere il cibo. Il periodo di allevamento ha luogo durante la prima metà dell’anno e il nido è generalmente un buco in un grande albero morto, che era stato fatto e usato precedentemente da un picchio. Nonostante nascano senza piume, già a sei mesi è difficile distinguerli dai loro genitori.
Storicamente il vulcano più attivo in Costa Rica è l’Irazù, che è anche il vicino più grande della città di San José. Situato effettivamente a 30 chilometri dal centro della capitale, questo gigante si innalza a 3,432 metri sul livello del mare e grazie alla sua altezza, in un giorno sereno dalla sua cima si possono vedere sia l’oceano Pacifico che il mar dei Caraibi.
Il vulcano Irazù è anch'esso un parco nazionale dal 1955 e possiede cinque crateri. Il suo nome proviene dalla parola indigena “Istarù” che significa “montagna di scosse e di fuoco”. Sebbene sia il vulcano con la maggior altitudine nel paese, la sua cima può essere raggiunta facilmente con una macchina, facendo sì che questo vulcano sia decisamente accessibile a tutti i tipi di visitatori.
Situata nel cratere principale dell’Irazù, esiste una laguna solforosa di un bel color turchese, che misura più di un chilometro di diametro e 300 metri di profondità. Questa possiede una temperatura media di 35 gradi Celsius e arriva ai i 70 gradi nelle aree vicine alle sue fumarole. La cima è coronata da un’interessante vegetazione tipo brughiera, che consiste in piccoli cespugli e un paesaggio ampio, semidesertico, che assomiglia in un certo modo alla superficie della luna.
Il viaggio all’Irazu costituisce una tranquilla passeggiata attraverso le fertili terre agricole e i bei paesaggi. La prima eruzione registrata da questo vulcano è avvenuta nel 1732 e il periodo di maggior attività è finito nel 1963. Sembra addormentato, ma nessuno sa per quanto tempo.
Gli anziani della Penisola di Nicoya, a sud di Guanacaste, molti dei quali superano i 90 anni, sono tra i più longevi al mondo. Lo ha dimostrato uno studio del demografo dell’Università di Costa Rica, Luis Rosero Bixby, che nel 2004 ha scoperto che la mortalità tra i costaricensi di 90 anni è un 10% più bassa in quella zona guanacasteca.
Con un’estensione di circa 4.100 chilometri e una popolazione vicina alle 132.000 persone, in questa regione circa 5000 abitanti superano attualmente i 75 anni, secondo i dati del Centro Centroamericano di Popolazione (CCP). La zona di longevità include i cantoni di Carrillo, Santa Cruz, Nicoya e Nandayure.
Il ricercatore ha anche scoperto che, in genere, gli anziani maschi del paese hanno la speranza di vita più alta al mondo. Questo significa che un maschio tico che compie il suo ottantesimo compleanno può vivere una media di 8,2 anni in più e uno che arriva ai 90, può vivere 4,4 anni in più, al di sopra di nazioni come il Giappone, gli Stati Uniti e l’Islanda.
Questo ha attirato fortemente l’attenzione dello scrittore Dan Buettner, fondatore di Bluezones.com, che si è assunto il compito di identificare le cosiddette “blue zones” o zone azzurre di longevità del pianeta; vale a dire quei posti dove la gente non solo vive di più, ma ha anche una salute migliore rispetto a molta della popolazione che la circonda.
È stato così che nell’agosto del 2007, con l’appoggio della National Geographic e Allianz Life, Buettner ha visitato Nicoya con il rinomato esperto in longevità, Michael Poulain, per incontrarsi con Rosero e controllare l’informazione. Non solo hanno scoperto che l’informazione era corretta, ma anche che effettivamente esiste una zona azzurra a Nicoya, dove i residenti vivono più del resto della gente del paese. Altre zone azzurre del pianeta sono le isole di Sardegna (Italia) e Okinawa (Giappone), così come la valle di Loma Linda (California).
Secondo quanto sostengono gli scienziati, meno di un 25% di quanto viviamo è dettato dai geni; la longevità dei nostri genitori e nonni. Il resto dipende dallo stile di vita, le abitudini quotidiane che abbiamo. È per questo che i risultati di Nicoya forse vi sorprendono e anche se voi non vivete lì, molti di questi potrebbero aiutarvi a vivere una vita non solo più felice, ma anche più lunga.
Oltre ai fattori propri della regione, come l’acqua ricca di calcio, che rafforza le ossa, e una tradizionale dieta ricca di frutta e nixtamal, con la presenza di antiossidanti, niacina e amminoacidi, esistono altri segreti legati maggiormente al modo in cui la gente affronta la vita.
Aspetti come vivere in famiglia, avere fiducia e praticare un lavoro fisico che vi mantiene in forma, sono parte di quel segreto di longevità dei nicoyani, ma anche l’avere un programma e un proposito di vita che vi spinga a vivere la vita con una passione che supera sé stessi, è fondamentale. Ultima cosa, ma non meno importante, è vivere in base a ciò che si è e si ha, alla fine dei conti questo porta alla felicità, poiché aumenta i livelli di endorfina e porta a un rafforzamento del sistema immunologico.
Sembra che la gente di Nicoya non solo sia interessata a se stessa, ma anche agli altri e durante tutta la vita continua ad imparare qualcosa di nuovo, ecco come questo la porta a spegnere una candela in più tutti gli anni.
Si pensa che abbiano un orologio biologico e che siano buoni geografi perché molte sanno riconoscere fiumi, montagne e città e di alcune si dice addirittura che siano grandi astronomi perché si guidano per mezzo del sole, delle stelle e anche del campo magnetico della Terra; altre riconoscono odori chimici e correnti marine.
Ciò che è vero è che tutti gli anni, milioni di specie migratorie, sia via acqua, terra o aria, percorrono enormi distanze attraverso il continente americano, alcune addirittura arrivano in Costa Rica alla ricerca di migliori condizioni climatiche, cibo più abbondante o un punto adeguato per riprodursi, che generalmente coincide con l’epoca più calda.
In quest’odissea, non esente dalle grandi sfide, alcune specie viaggiano fino a 32,000 chilometri andata e ritorno. Succede così con specie di balene, pipistrelli, uccelli, pesci, tartarughe marine e anche insetti come la farfalla monarca. La maggioranza fugge dall’inverno del nordamerica alla ricerca di cibo nel sud del continente e poi ritorna alle sue terre di nutrimento al nord, quando la primavera fa sbocciare di nuovo il tanto apprezzato cibo.
Specie molto piccole come il colibrì golarubino (Archilochus colubris), di soli 10 cm di una grandezza, volano senza riposo per 26 ore dal Canada agli Stati Uniti, fino al Centroamerica a una velocità di 45 km all’ora per una traversata di 1,050 km nella quale attraversano anche il Golfo del Messico. Se la Dendroica Striata, di soli 13 cm, bruciasse benzina, invece che grasso, avrebbe un consumo di 1,152,000 Km al litro.
La migrazione individuale più estesa conosciuta di un mammifero è stata quella della balena gobba (Megaptera novaeangliae), vista inizialmente nella Penisola Antartica e poi nella Penisola di Santa Elena, Costa Rica, per un percorso totale di 11,500 km.
Nelle Americhe, dall’Artico fino all’Antartico, le specie migratorie sono risorse ecologiche ed economiche vitali, condivise dalle nazioni e dagli abitanti dell’Emisferio Occidentale. Queste sono risorse di alimenti, mezzi di vita e riproduzione e possiedono un importante valore biologico, culturale ed economico per la società.
A cura di Katiana Murillo, costaricense speciealizzata nell’ambiente e nel turismo. Attualmente lavora per l’Alleanza di Comunicazioni per lo Sviluppo Sostenibile (Com+) ed è consulente su questi temi. Ha scritto anche libri sull’educazione ambientale, riviste di turismo e guide per giornalisti ed organizzazioni.