1- Terminale del Traghetto
Situato in Avenida 3, Calle 35
La terminale del Traghetto è un progetto che è sorto diversi anni fa a Puntarenas, con l’obiettivo principale di creare un tragitto marittimo che attraversasse il Golfo di Nicoya, (rotta Puntarenas – Paquera e Puntarenas – Spiaggia di Naranjo), collegando, in un’ora e quindici minuti circa, i punti di sbarco marittimo ed evitando così trasferimenti e lunghe ore di viaggio terrestre.
Attualmente la terminale del Traghetto si sta ristrutturando come parte dell’abbellimento di “La Punta“ e affinché abbia tutto ciò di cui una terminale ha bisogno, garantendo agli utenti un uso ordinato e sicuro.
2- Molo Turistico
Avenida 3, Calle 27
Construito sotto l’amministrazione di Oscar Arias (1986-1990), dall’Istituto Costaricense del Turismo (ICT), è stato ceduto al Municipio della provincia. Attualmente ne ha la concessione un’impresa privata. Tuttavia, dall’anno 2007, il Municipio e l’ICT hanno unito i loro sforzi per recuperarlo e convertirlo in una terminale da dove si possa partire per fare un tour e andare alle diverse isole del Golfo, principalmente alle isole Tortuga e San Lucas. Inoltre, le Associazioni di Sviluppo, Camere di Turismo e Istituzioni dello Stato vogliono anch’esse usare le installazioni per svolgere attività di diffusione che possano essere d’interesse per la città di Puntarenas.
Il molo ha tre tender di abbordaggio, servizi sanitari, area di parcheggio e zone verdi.
3- Monumento a Rosalía Palacios.
Situato in Avenida O, calle 25.
E’ nata verso la fine del XIX secolo, nella regione Cauca, in Colombia. E’ emigrata in Costa Rica insieme alla sua famiglia, per insediarsi nel porto, essendo Puntarenas qualcosa di più che un villaggio con casette umili. La sua famiglia viveva vicino all’Ospedale San Rafael e vedere il dolore degli ammalati ha risvegliato in lei l’amore per il prossimo e lo spirito di servizio. Presto la figura della “Negra Chalia” è diventata molto conosciuta al porto e molte persone ricorrevano a lei in cerca di consiglio, affinché assistesse chi partoriva, soccorresse i bambini con handicap o facesse pronto soccorso a chi ne avesse avuto bisogno. In omaggio alla sua memoria è stata installata una scultura nel locale dell’Associazione di Sviluppo, specificamente nel quartiere El Carmen, la quale è stata elaborata in granito dallo scultore Olger Villegas, di 2,57 metri d’altezza.
4- Stadio “Lito” Pérez
Lo stadio è appartenuto al municipio della Città di Puntarenas e lo usa la squadra di Prima Divisione, il Puntarenas Futbol Club (Il Club di calcio di Puntarenas). Ha spazio per 4105 tifosi.
Lo stadio deve il suo nome all’ ex calciatore di Puntarenas, Miguel Ángel “Lito” Perez Treacy, nato nella provincia di Puntarenas, la cui carriera sportiva si è svolta tra gli anni 1930 e 1945. Anni dopo la sua morte, nel 1974, il suo amico e sindaco del Municipio, Lorgio Alvarez, ha proposto il suo nome per battezzare lo stadio di Puntarenas, mozione che è stata approvata, riuscendo così “Lito” Perez ad essere ricordato per sempre nella “Perla del Pacifico”.
Popolarmente è conosciuta come “La Olla Magica” (La pentola Magica), una metafora sul caldo che regna abitualmente quando si gioca in questo campo.
5- Parco Mora y Cañas
Avenida 1 Calle 9.
Inaugurato l’8 dicembre del 1918, è il parco più grande della città e possiede uno spazio dedicato ad onorare la memoria degli eroi della Campagna Nazionale del 1856-1857, Juan Rafael Mora Porras e Jose Maria Cañas, fucilati lì nel settembre del 1860. C’è anche un enorme cisterna che ha dato acqua per molti anni, rifornendo il quartiere El Carmen, disegnata dall’architetto José Maria Barrantes Monge in stile Art Decò e che, per le sue dimensioni e bellezza architettonica, costituisce l’elemento più importante del parco. Ha un spazio riservato ai giochi infantili, un campo multiuso e ampi spazi all’aperto. E’ stato dichiarato patrimonio storico architettonico il 4 aprile del 1975.
6- Monumento a Juan Rafael Mora Porras.
Avenida 3, calles 9 e 11.
Juan Rafael Mora è nato nel febbraio del 1814. E’ stato un abile commerciante legato alla produzione del caffè. E’ stato Presidente della Repubbica dal 1849 al 1859. Durante il suo mandato è riuscito ad ottenere il riconoscimento da parte della Spagna, ha creato la diocesi in Costa Rica, ha dato spinta ad un grande sviluppo edile e urbano della città di San José e ha stipulato il trattato che ha determinato i limiti della frontiera con la Repubblica del Nicaragua. Il suo governo ha partecipato alla Campagna Nazionale del 1856-1857, dove il paese costaricense ha scritto la pagina più gloriosa della nostra storia per la difesa della sovranità nazionale. È stato sconfitto nel 1859 e fucilato il 30 settembre del 1860 a Puntarenas, dopo la Battaglia della Angostura. Il busto in sua memoria, di 69 centimetri d’altezza, è stato modellato in bronzo dallo scultore Juan Rafael Chacón.
7- Monumento a José María Cañas
Situato in Avenida 3, calles 9 e 11.
José María Cañas è nato a Suchitoto, in El Salvador, e fin da molto giovane è stato affine alla carriera militare, formando parte dell’esercito del generale Francisco Morazán. È entrato in Costa Rica come esiliato dopo la sconfitta di questo leader. E’ stato Governatore del Distretto di Puntarenas, nel Governo di Juan Rafael Mora, realizzando opere di fondamentale importanza, come la fondazione dell’ospedale e l’installazione di un faro. Ha partecipato come stratega militare nella Campagna Nazionale del 1856-1857. Nel 1858 ha negoziato i limiti di frontiera con la Repubblica del Nicaragua. Sconfitto nel 1859, è stato fucilato, insieme a Cañas, l’anno dopo. Il busto in sua memoria, di 69 centimetri d’altezza, è stato modellato in bronzo dallo scultore Juan Rafael Chacon.
8- Palazzo Municipale
Avenida 3 Calle 9.
Poiché l’antico Palazzo Municipale, costruito in legno, era stato incendiato, il municipio ha usato diversi locali fino all’Amministrazione di José Figueres Ferrer (1970-1974), quando ne è stato costruito uno nuovo, nelle vicinanze del Parco Mora e Cañas. Il disegno è dell’architetto Jorge Bertheau, il quale ha usato strutture prefabbricate. E’ una croce piramidale invertita, di quattro piani, nella quale emergono cilindri nei suoi quattro vertici. Si tratta dell’edificio più alto della città.
9- Liceo José Martí
Avenida 0 Calle 7.
In mancanza di un centro d’insegnamento liceale, le forze vive della città hanno chiesto e ottenuto dal governo che li dotasse di un liceo. Il 23 marzo del 1945, un gruppo di vicini è riuscito a far funzionare il liceo notturno nella scuola Delia Urbina de Guevara, dov’ è rimasto per 15 anni; successivamente, ha iniziato a funzionare anche durante il giorno e ha inaugurato l’attuale pianta fisica del Liceo Diurno José Marti. Occupa tre quarti dell’isolato, con un modulo centrale in cemento armato e ampliamento che data il 1960.
10- Monumento a José Martí.
Situato in Avenida 0, calle 7.
Nato il 28 gennaio del 1853, in La Habana, Cuba. A 16 anni ha pubblicato i suoi primi scritti politici, dando inizio al confronto e alla persecuzione del potere coloniale spagnolo. Nel 1871 è stato deportato a Cadice, in Spagna. In questo paese ha pubblicato il suo libro “Presidio politico a Cuba” e si è laureato in giurisprudenza. E’ vissuto alcuni anni in Spagna e Francia, per poi trasferirsi a Veracruz, in Messico, per lavorare come giornalista. Nel 1878 è ritornato a Cuba ma è stato deportato nuovamente in Spagna.
Dal 1819 al 1890 ha viaggiato per tutta l’America Latina lavorando come corrispondente estero per la stampa e sviluppando una produzione letteraria. L’11 aprile del 1895 è sbarcato a Playitas, durante un innalzamento rivoluzionario pro-indipendista, dove è stato ferito mortalmente nella Battaglia di Dos Rios. È considerato un apostolo dell’Indipendenza di Cuba. Nel Liceo José Marti si trova un suo busto in bronzo di autore sconosciuto, fuso nel 1956 nell’Atelier Civico Militare di Cuba.
11- Cattedrale
Avenida O Calle 7.
Verso la metà del XIX secolo, è stata autorizzata la costruzione di un oratorio, dedicato a San Antonio da Padova. Nel 1850 è stata creata la parrocchia e nel 1858 è stata costruita una modesta cappella in legno. Nel 1889 il Sacro Cuore di Gesù si è convertito nel nuovo patrono della comunità. Agli inizi del XX secolo un incendio ha ridotto in cenere la chiesa. Tra il 1902 e il 1905, sotto la guida del prete Esteban Vasquez, è stato aggiunto un ulteriore progetto per costruire un altro tempio. Il disegno si deve all’ingengere Luis Matamoros Sandoval.
È stata usata pietra squadrata, portata da Esparza e da Barranca, intagliata con scalpellini cartaginesi; i blocchi erano attaccati con malta, calce e sabbia. La chiesa possiede tre navate, due cripte, un abside, come rifinitura della parte frontale dell’immobile, vetri ogivali e piccoli archi rampanti sulle facciate laterali. La torre Centrale è provvista di quattro orologi. I pavimenti inizialmente erano in mattone, comprati nella Fabbrica di Humberto Canessa, attualmente sono in pietra. Esternamente si nota l’influenza del romantico francese tardivo; l’interno, con colonne doriche, corrisponde allo storicismo neoclassico. La sua facciata si orienta verso est, per affacciarsi sugli abitanti. Dichiarata patrimonio storico architettonico il 17 maggio del 2002.
12- Casa della Cultura
Avenida O Calle
Presenta due tappe nella costruzione: la più antica, della fine del XIX secolo, era la Caserma di Piazza e nel 1913 è stato costruito il carcere.
Concepita come una caserma militare, possedeva merli e torri. La Caserma della Piazza, aveva un’area per i dormitori dei soldati e un cortile centrale. Il carcere era provvisto di una serie di celle per i detenuti. Presenta un disegno d’influenza neocoloniale con finestroni ad arco levemente ogivali. Nel 1977 l’immobile è stato consegnato al Ministero della Cultura, Gioventù e Sport per creare un complesso culturale. Agli inizi del 1990, a carico dell’architetto Leonardo Silva, è diventato il museo storico marino, con uffici, sala per mostre temporali e un auditorio. La sezione del carcere è opera dell’architetto Rodolfo Sancho Rojas e si è convertita nella Biblioteca Pubblica di Puntarenas. E’ stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 16 maggio del 1989.
13- Parco La Vittoria
Avenida 1 Calle 3.
Con questo nome la comunità di Puntarenas ha reso onore all’esercito costaricense per il trionfo ottenuto durante la Campagna Nazionale del 1856-1857. La città di Puntarenas e il suo porto sono stati vitali per il passaggio delle truppe militari che si avviavano verso il Nicaragua e come base della nostra flotta di guerra. Le truppe hanno celebrato la vittoria nell’incipiente spazio. Il parco ha ampie zone alberate e presenta una figura rettangolare di circa 100 metri di lunghezza per 20 metri di larghezza, secondo il disegno dell’architetto Hernan Gutierrez Brown. Possiede un chiosco in cemento armato e all’estremo nord (vicino all’estuario) si trova un pergolato circolare.
14- Casa Fait
Avenida 3 Calle 3.
La casa è stata costruita tra il 1924 e il 1925 da Alberto Fait Rocchi, inmigrante italiano insediato in Costa Rica nel 1887 che è stato assunto dal governo come meccanico per la riparazione delle caldaie delle navi nazionali. La casa, che occupa un terreno di 1.000 metri quadrati, è una costruzione di due piani in cemento armato, d’influenza vittoriana. Con uno spazio destinato alla ventilazione interna, dove si può apprezzare un lavoro di ornamenti, con motivi geometrici e vegetali, d’ispirazione Art Nouveau e usato anche nelle ringhiere di ferro forgiato del secondo livello. Le porte e le finestre sono di doppio foglio, di distribuzione simmetrica. Il tetto è in lamine di ferro zincato che formano cinque monitori, facilitando la ventilazione del soffitto. Per problemi di salute, Fait è ritornato in Italia lasciando inconclusi diversi progetti. Per tale motivo,k la Banca di Costa Rica gli ha confiscato la casa. La proprietà è stata venduta all’asta e acquistata da Miguel Macaya Lahmann, per poi passare nelle mani di Emilio Helpennstell e, attualmente, in quelle di Elizabeth Magne. E’ stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 5 marzo del 2003.
15- Mercato Municipale
Avenida 3 Calle 2.
Ha iniziato a funzionare sotto l’ombra di grandi alberi, verso il lato dell’estuario, dove diverse persone offrivano i loro prodotti. Posteriormente sono stati usati posti semplici, facendo in modo che il commercio si concentrasse per strada, lungo l’estuario, ragion per cui è nota come strada del commercio “Calle del Comercio”.
Nel 1907 Enrique Mc Adam si è incaricato di costruire il mercato. Le facciate sono state innalzate in muro di canna e fango; diversamente, all’interno predominano i posti vendita costruiti con assicella e mattonelle piccole dello stesso materiale. Il mercato occupa un isolato di terreno ed ha iniziato a funzionare con 86 localini; attualmente ce ne sono 76. In questi locali si vendono: verdura, frutta e piante medicinali, oltre ad avere pescherie, mercerie, negozi e tavole calde. Il mercato apre le sue porte tutti i giorni dalle 6:00 alle 16:00 e chiude unicamente il giovedì e il venerdì di Pasqua, il 1 gennaio e il 25 dicembre.