background

Passeggiata storica

per Liberia

Passeggiata storica per Liberia

Nella prima metà del XVI secolo, Guanacaste è stato visitato da esploratori e conquistatori spagnoli insediati in Nicaragua, allo scopo di conoscere e dominare il territorio. Tra di essi c’erano Hernán Ponce de León, Gil González Dávila, Francisco Fernández de Córdoba, Pedrarias Dávila e Juan de Cavallón.

In un documento del 1751 appare per la prima volta il nome di “El Guanacaste” applicato al sito dove oggi c’è la città di Liberia; ubicazione privilegiata, a metà strada tra tre regioni densamente popolate, a nord con il Nicaragua (Rivas, Granada e Leon), a sud con la Valle Centrale del Costa Rica (Cartago, Aserrì, Barva e Pacaca (Colón) e a ovest con Nicoya. La denominazione di Guanacaste (Enterolobium cyclocarpum) si deve all’esistenza di numerosi alberi di questa specie nell’area.

Il 4 settembre del 1796 è stata costruita una cappella. Venti anni dopo (1790) è stata eretta la parrocchia, nominando come primo prete il Presbitero Domingo Tomé di Santelis. Nell’anno 1815, Guanacaste (oggi Liberia) aveva circa 1112 abitanti.

Nel 1831, la popolazione del Guanacaste ha ricevuto il titolo di Villa (paese) e nel 1836, grazie alla sua  rapida crescita d’importanza, ha ottenuto la denominazione di città. Nel 1848, in pieno periodo repubblicano e all’interno di una riforma politico-amministrativa del paese, si è deciso di creare il Dipartimento del Guanacaste (Provincia).

Come dato interessante nella storia della città vi è l’installazione di un recinto di galbuli (che poi è evoluzionato in filo spinato) con cancelli, per proteggere la città dall’entrata del bestiame dei terreni circostanti. Questa barriera è stata installata nell’anno 1870 da Rudecindo Guardia, nella sua qualità di Governatore del Guanacaste, che si sarebbe mantenuta in piedi fino all’anno 1956. I cancelli di legno, non molto alti, si mantenevano sempre chiusi; la gente li apriva per passare e poi li richiudeva per evitare che il bestiame entrasse nella città. L’entrata del bestiame nella città supponeva due inconvenienti di base: il primo riguardava l’immagine di trascuratezza che il bestiame poteva causare deambulando per le strade; e, l’altro, che il bestiame poteva leccare le pareti imbiancate delle vecchie case di adobe (mattoni in argilla), logorandole e danneggiandole.

Verso l’inizio del XX secolo, si erano già consolidati i quattro quartieri più antichi della città: El Condega, La Victoria, Los Cerros e Los Ángeles. L’attuale parco Centrale era una semplice piazza provvista di un enorme albero di Guanacaste dove riposava il bestiame che si dirigeva all’interno del paese.

L’architettura delle case più antiche della città, che ancor oggi si trova in piedi, è della metà del XIX secolo ed è costituita da case di un solo livello in muro di canna e fango e adobe (mattoni in argilla), con tetti di tegola di fango. La sua linea architettonica mostra una chiara influenza coloniale, di provenienza nicaraguense; infatti, molte furono costruite da capomastri che venivano da quel paese. Il cortile centrale era presente in molte case e serviva per organizzare gli spazi interni: cucina, camere da letto e lavelli in legno (compensato). Un elemento distintivo dell’architettura guanacasteca, che non si trova generalmente nella Repubblica, è la porta del sole che si trova nelle case ad angolo e che consisteva in una doppia porta, separata da una colonna d’angolo. L’obiettivo era quello di controllare e approfittare al massimo dell’entrata della luce solare.

  • Escursione I

    1- El Boyero (Il Mandriano)

    Situato in Avenida 2, Calle 16

    La carretta e il mandriano hanno assunto un’importanza decisiva a seguito dello sviluppo delle piantagioni di caffè, iniziato nel decennio del 1820. Era diventato imprescindibile contare su strumenti e persone per trasportare il grano d’oro verso il porto di Puntarenas, affinché venisse esportato al mercato europeo. Il mandriano possedeva poca istruzione formale, andava in giro scalzo e nei suoi viaggi la notte usava una lanterna di carburo per farsi luce. Usava un “chuzo” (bacchetta lunga di legno di citronella o di biancospino), di quasi due metri e mezzo di lunghezza per due centimetri e mezzo di spessore, per guidare i buoi. Molto spesso ricorreva anche a un “juete”(frustino) composto da tre fili di cuoio intrecciati, in maniera tale che fosse flessibile e servisse come frusta, per le bestie. Una statua storica in omaggio al mandriano guanacasteco Heriberto Rodriguez Chinchilla fu installata nel 2000, fuori dall’Hotel Boyeros. È stata realizzata dall’artista Johnny Garcia Clachar. L’opera presenta il mandriano dirigendo la carretta ed è stata elaborata con materiali di cemento, marmo e porcellana. Le dimensioni dell’insieme sono di 1.86 metri d’altezza e di 6,4 metri di lunghezza.

    2- El Sabanero (L’abitante della Sabana)

    Situato in Avenida 0, Calle 10

    L’origine del sabanero è unito allo sviluppo dei terreni di bestiame guanacasteco. E’ rappresentativo di quest’attività economica e dello sviluppo della società guanacasteca. I diversi lavori fatti dal Sabanero, l’hanno reso un personaggio forte e rude, capace di svolgere i duri lavori del campo aperto o del monte chiuso. Gli utensili di lavoro, come il basto di cuoio duro con staffe per piedi scalzi, le uosa, il coltello lungo e dritto, il molino di farina mosso mediante animali, il corno di carbolina, così come l’urlo acuto, forte e lungo usato per orientare i braccianti, sono arrivati a costruire elementi rappresentativi della regione.

    Come parte delle celebrazioni del bicentenario della fondazione di Liberia, il Municipio ha voluto rendere omaggio a quella figura llanera (di pianura). L’artista Nestor Zeledon Varela ha fatto un monumento in pietra artificiale, di 1.70 metri d’altezza per 2.10 metri di lunghezza, su un piedistallo di 2.08 metri di altezza, il quale è stato inagurato nel 1969. Nel 1995, il Ministero della Cultura, Gioventù e Sport, ha riconosciuto il lavoro del sabanero nella pampa guanacasteca ed ha dichiarato la seconda domenica di novembre come il Giorno del Sabanero.

    3- Parco Mario Cañas Ruiz

    Situato in Avenidas O e 1, Calles O e 2

    Verso il 1880 in Costa Rica si è iniziato a trasformare gli spazi esistenti, facendoli diventare dei parchi. Verso l’inizio del XX secolo, in Liberia, il capomastro e tornitore Ismael Umaña Rojas è arrivato da Alajuela per installare un chiosco. L’opera possiede un’influenza Vittoriana, con una struttura in legno e dettagli di ornamenti di traforo (Ginger bread) nello stesso materiale. Possiede una forma ottangonale, dieci metri di diametro, un metro di altezza e una base in cemento armato, pavimento in mosaico di color rosso e bianco e ha delle scalinate di accesso verso le fiancate est ed ovest. In questo chiosco, il 14 febbraio del 1936, la Banda Militare di Liberia ha composto per la prima volta la canzone “Luna Liberiana” del maestro Jesús Bonilla Chavarría. Nel decennio del 1940 è stata creata la tradizione di ritirare la merce nel parco, tre giorni alla settimana. Nel decennio del 1970 è stata disposta una fontana per l’inaugurazione del nuovo acquedotto e delle tubature. Il 30 gennaio del 1975 è stato battezzato con il nome di Mario Cañas Ruiz un artificiere, musicista e compositore della città. Il chiosco è stato dichiarato patrimonio storico architettonico il 26 agosto del 2004.

    4- Casa Enrique Baltodano Briceño

    Situata in Avenida O, Calle 2

    Altre case di questo tipo sono state: Casa del Bejuco, Casa de El Real (la Baltodano), Casa del Asientillo (la de Mayorga), Casa de San Jerónimo e Casa del Naranjo. L’immobile è costituito da una casa in muro di canna e fango, semplice, con pochi ornamenti e della metà del XIX secolo. Nel suo disegno architettonico risalta l’altezza del tetto e le pareti per il loro spessore, con l’obiettivo di adattarsi al clima caldo. Di un solo piano, corridoio frontale provvisto di colonne, finestre tipo ghigliottina, “porta al sole” e un ampio terreno. Posteriormente è stata la residenza del dottore Enrique Baltodano Briceño.

    Enrique Baltodano Briceño, considerato un benefattore sociale per la sua bontà, avendo dato assistenza medica senza guardare la condizione sociale, economica e politica. Come omaggio in sua memoria l’ospedale della città è stato battezzato col suo nome.

    5- Chiesa dell’Immacolata Concezione

    Situata in Avenidas 0 e 1, Calles 0 e 1

    Nel decennio del 1920 esisteva una Chiesa che si trovava in cattivo stato ed è stata dunque demolita. Tra il 1928 e il 1930 ne è stata costruita un’altra che aveva una struttura in legno, con le pareti esterne ricoperte di lamine di metallo e decorazioni in alto rilievo. La sua facciata era costituita da blocchi di pietra squadrata, con lavori realizzati da Juan Chavarria, un abile maestro cavapietre. Era molto larga e alta ed è stata demolita nel 1965, quando non era ancora in cattivo stato. Nel 1966, nei tempi del prete Luis Alonso Machado Alas (del Salvador), è stata costruita una nuova chiesa. E’ stata disegnata in stile moderno dall’architetto Luis Guillermo Rojas Chavez, usando strutture prefabbricate. Possiede tre navi come simbolo delle tre divine persone (Padre, Figlio e Spirito Santo). L’8 dicembre del 1972 è stata consacrata dal vescovo di Tilaran, Roman Arrieta Villalobos. Agli inizi del XXI secolo, con Oscar Valerio Vargas come prete a carico, è stata installata la torre del campanario.

    6- Antico Governatorato

    Situato in Avenida 0, Calle 0

    La casa è approssimativamente del 1850 e l’ha costruita Indalecio Maleaño e Midence, un proprietario terriero di Rivas, Nicaragua, come casa propria. Nel 1865 l’ha venduta a Guadalupe Marin Sandoval e nel 1895 è stata acquistata dalla famiglia di Jose Cabezas Bonilla, un commerciante della città di Lupita Santos Aguirre. All’epoca aveva un ampio terreno con palme e alberi da frutta. Nel 1910, durante l’amministrazione di Cleto González Viquez (1906-1910), è stata acquistata dallo Stato per installarci il Governatorato provinciale e, durante l’amministrazione di José Figueres Ferrer (1970-1974), è passata al Municipio di Liberia. L’edificio ha una struttura portante in legno e pareti di adobe (mattoni in argilla). Anticamente possedeva una balaustra in legno, tetto di tegole e pavimenti di legno nei corridoi. Attualomente la balaustra è in cemento, il tetto in ferro zincato e i pavimenti dei corridoi in mosaico. È stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 21 giugno del 1983.

    7- Hotel Liberia

    Situato in Avenidas O y 2, Calle O

    Il terreno che oggi occupa l’Hotel Liberia è stato costruito agli inizi del XX secolo, con muro di canna e fango, tetto di tegola, cortile centrale e cucina provvista con stufa a legna. La prima proprietaria è stata Sofía Acuña de Guillén che ha deciso di convertirla in un alloggio. La locanda aveva uno spazio adeguato per legare e custodire i cavalli degli ospiti che generalmente erano commercianti. Le stanze erano grandi ed erano provviste di sdraio con stoffa per il riposo dei visitatori. In esse si accomodavano per dormire diversi ospiti che, generalmente, si conoscevano tra di loro. L’hotel è successivamente appartenuto a Secundino Fonseca e a Eida Estrada Boldioceda; successivamente, a Rafael Hurtado Rivera e a David Hurtado. Dal decennio del 1960 è appartenuto a Ángel Meza e, attualmente, a suo figlio, Warren Meza.

    8- Ristorante La Copa de Oro (La Coppa D’oro)

    Situato in Avenida 2, Calle 0

    È stato costruito agli inizi del XX secolo, con muro di canna e fango, per essere usato a scopi commerciali. Nel posto c’è stato un bar, un negozio, un magazzino, una drogheria, una vendita di stoffe e grani e un ristorante. Forse è stato costruito da Rafael Hurtado Aguirre. Nel decennio del 1940, il negozio è stato affittato ad Antonio Acon. All’epoca il proprietario era David Hurtado (figlio di Rafael Hurtado). Tuttavia, circa dieci anni dopo, Acon è ritornato a Canton, in Cina, e lo ha venduto a Carlos Alon. Si dice che in quel posto il compositore Jesus Bonilla abbia creato la famosa canzone “Luna Liberiana”. A metà del XX secolo, la coppa d’Oro è stato l’angolo più commerciale della città e un posto molto popolare. Successivamente, David Hurtado ha venduto la proprietà a Rafael Acon (Won) Chan nipote di Antonio Acon. Oggi appartiene ai suoi eredi Johnny, Jenny e Edwin Won Ma.

    9- Casa Francisco Mayorga Rivas

    Situata in Avenida 2, Calle O

    Alla fine del XIX secolo, è stato costruito un muro di canna e fango sul terreno che apparteneva a Francisco Mayhorga e Ninfa Santos. Per il suo stile e per le sue caratteristiche è rappresentativa dell’architettura vernacola della città di Liberia. È conosciuto come il terreno della tenuta “El asientillo”. Tuttavia, attualmente, l’edificio si trova frazionato in una casa e cinque locali commerciali. Mayorga è un politico che ha ricoperto l’incarico di Governatore di Liberia e deputato del Congresso della Repubblica. Alla morte di Mayorga, la casa è rimasta nelle mani delle sue sorelle: Susana e Celina, le quali avevano l’usufrutto a vita, per poi essere donata alla Giunta dell’Istruzione di Liberia. Francisco Mayorga ha lasciato anche dei terreni per la costruzione della Biblioteca Pubblica, la palestra, l’asilo e la Scuola di Ampliamento. Le distinte stanze dell’edificio danno su un corridoio interno e un cortile centrale. Secondo quanto si dice, Augusto Cesar Sandino andava ogni tanto a trovare Francisco Mayorga in questa casa.

    10- Casa Familia Zúñiga Clachar

    Situata in Avenidas 2 e 4, Calle O

    La casa, con muro di canna e fango e muratura, è stata costruita alla fine del XIX secolo e ha avuto una quantità illimitata di proprietari, tra questi ci sono stati: Lucía Mena, Antonio Ruiz Centeno, Angelica Alvarado Ruiz e Manuel Li. Quest’ ultimo ha venduto, nel 1943, il terreno a Miguel Ángel Zúñiga Rovira e a sua moglie Emilia Clachar Hurtado. Agli inizi del XX secolo, la casa è stata sottomessa a un processo di cambiamenti e migliorie che hanno implicato l’installazione di modanature in legno intagliato per le cornici delle porte e finestre. Sulle finestre sono state installate delle imposte in legno di doppio foglio. Lo zoccolo è stato ricoperto da pietra squadrata. Nel soffitto della sala è stato installato un lenzuolo allegorico circolare ornamentato con angeli, colombe e fiori, elaborato da un artista di cognome Moore. Stilisticamente la casa mostra un’influenza neoclassica. E’ stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 20 luglio del 1999.

    11- Casa Familia Clachar Seravalli

    Situata in Avenida 4, Calle O

    Agli inizi del XX secolo, sul posto si trovava un recinto per il bestiame da mungitura che apparteneva a Baltasar Baldioceda, la cui casa occupava il terreno a fianco (oggi casa della famiglia Espinar Rivas). Nel 1938 David Clachar González e María Angélica Baldioceda (Leca) hanno deciso di costruire una casa sul terreno. Il disegno architettonico, con muro di canne e fango, è stato fatto dall’ingegner Max Effinger che ha anche supervisato la costruzione della caserma militare; il capomastro invece è stato Santiago Gutierez. Don Vico, com’era conosciuto, è stato il primo perito che ha avuto la Banca Nazionale e per svolgere il suo lavoro percorreva tutto il Guanacaste a cavallo. Per un periodo di tempo, la casa è stata affittata a Dietrich Alexander Beherens Clarenbac e a sua moglie Ana Maria Meltzer (svizzero-tedeschi). Alla morte di Don Vico la casa è rimasta nelle mani di suo figlio, Alvaro Clachar, e di sua moglie, Ida Seravalli. Dal febbraio del 2007 l’artista Karen Clachar ha realizzato, sulle sue pareti esterne, un murale di fotocopie di documenti e fotografie che ricordano la storia e i personaggi della regione.

    12- Casa Familia Espinar Rivas

    Situata in Avenida 4 e 6, Calle 0

    La casa risale alla fine del XIX secolo quando Baltasar Baldioceda la fa costruire per utilizzarla personalmente. È stata costruita con muro di canna e fango dal capomastro Fausto Morales. Nel tempo, nel 1950, il terreno è passato nelle mani di sua nipote, Grace Baldioceda Bonilla, che ha deciso di dividerla in tre case. Ella è rimasta a vivere nella parte centrale ed ha affittato le altre due. Nel 1980 Evelio Espinar Pascual e Magda Rivas Loaiciga hanno comprato la proprietà e l’hanno riunificata. I lavori sono stati eseguiti a carico di Belisario Sotela, un riconosciuto capomastro della città. Sono stati restituiti gli spazi originali ed è stato disegnata un’ampia e splendida sala nei giardini dell’antico terreno. Possiede pavimenti in legno nelle camere da letto e pavimenti in mosaico, con disegni geometrici, nei corridoi.

    13- Casa de la Cultura

    Situata in Avenida 6, Calle 1

    La casa, risalente al decennio del 1830, è una costruzione di muro di canna e fango e legno, tetto di tegole e porta del sole. Agli inizi del XX secolo, è appartenuta a una famiglia di cognome Gorgona e posteriormente è passata nelle mani del Municipio di Liberia. Nel decennio del 1980 è stata inscritta nel Registro della Proprietà sotto il nome dell’Istituto di Guanacaste ma, immediatamente, è stato firmato un accordo con l’Associazione per la Cultura di Liberia, con l’obiettivo di stabilirci un museo e una Casa della Cultura. L’8 settembre del 1990 è stato creato il Museo del Sabanero (l’abitante della Sabana), allo scopo di riscattare e diffondere tutto ciò che è relativo all’attività di questo lavoratore del campo. Sfortunatamente, questo museo oggi è chiuso. La proprietà è stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 3 aprile del 1989.

    14- Antica Casa Rodríguez Caracas

    Situata in Avenida 2, Calle 1

    Verso la fine del XIX secolo, è stato costruito un enorme casolare in muro di canna e fango e porta del sole. Nel 1880 apparteneva a Emilio Hurtado e Cecilia Hurtado, che erano emigrati dal Nicaragua. Inizialmente, nella città di Liberia ogni quadrante si divideva in otto grandi lotti. Questo edificio conserva le sue dimensioni originali. L’11 aprile del 1945 è stato fondato l’Istituto del Guanacaste, essendo l’unico liceo in tutta la provincia. Nel decennio del 1950, l’istituto ha affittato la maggior parte dell’edificio per farvi risiedere il centro educativo. All’epoca la proprietà apparteneva a Manuel Rodriguez Caracas, un avvocato nato a Rivas, in Nicaragua, e che ha composto la famosa musica folclorica “He Guardado” (Ho messo via). Nei decenni che vanno dal 1960 al 1980 è stato anche affittato alla Scuola Normale Rurale del Guanacaste e al Monopolio del Consiglio Nazionale della Produzione. Attualmente il locatario più importante è l’Abastecedor Tito (mini market).

    15- Scuola Ascensión Esquivel

    Situata in Avenidas 0 e 2, Calle 1

    Alla fine del XIX secolo la città aveva una casetta in adobe (mattoni in argilla) che funzionava come scuola dove precedentemente c’era un ospedale. Nel 1904, durante il governo di Ascension Esquivel Ibarra (1902-1906), è stato acquistato un terreno appartenente a Paulino Dubon Ulloa per formare il centro educativo. Il capomastro è stato l’italiano Francisco Rossino Bertoz che l’ha realizzata in due piani, con pareti di canna e fango. In armonia con l’usanza dell’epoca, inizialmente la scuola è stata separata in una sezione per maschi e un’altra per le femmine. Nel 1925, il suo direttore Eduardo Arata ha installato sulla facciata un orologio importato dalla Germania. Durante l'amministrazione di Leon Cortes Castro (1936-1940) la scuola è stata ristrutturata ed ampliata, secondo il disegno dell’architetto Jose Maria Barrantes Monge. E’ stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 4 giugno del 1990.

    16- Ristorante El Rústico Toro Negro (Il Rustico Toro Nero)

    Situato in Avenida 0, Calle 1

    Verso il 1868 è stata costruita la casa in adobe (mattoni in argilla), con colonne e pali di sosegno di pachira. Possiede un corridoio interno e un cortile centrale. I suoi primi proprietari sono stati Arístides Baltodano Briceño e sua moglie Belen Guillen Acuña. Il nome di due dei suoi fratelli è stato inserito nell’Ospedale di Liberia (Enrique Baltodano Briceño) e nello Stadio Municipale di Liberia (Edgardo Baltodano Briseño), in riconoscimento ai loro meriti. Fino agli inizi del 1930 è stata una casa. Nel 1940 è stata la sede dell’Unità Sanitaria. Nel 1950 è stata installata una fabbrica di ghiaccio (la prima della città) e di burro. Nel 1990 la fabbrica è stata chiusa. Attualmente è il ristorante Rustico Toro Negro.

    17- Casa Familia Muñoz Fonseca

    Situata in Avenida 0, Calle 5

    Nel 1906 la proprietà, con una casa appartenente a Gustavo Durate e Maxima Ortega, è stata acquistata da Amelia Panaigua Ruiz. E’ probabile che nel 1910 la casa sia stata demolita e, al suo posto, sia stata costruita quella che c’è attualmente, a due piani e con pareti in muro di canna e fango. Si dice che il maestro costruttore sia stato Marcos Umaña. Nel 1928 è stata venduta a Abel Mayhorga Rivas, procuratore giudiziale di Liberia e quest’ultimo l’ha venduta a Rafael Hurtado Aguirre e Concepcion Rivero Baldioceda. Successivamente è stata ereditata da suo figlio David Hurtado Rivera. Infine, nel 2000, l’ha acquistata la famiglia composta da José Joaquín Muñoz Bustos e Eida Fonseca Estrada. Stilisticamente il casolare possiede un’influenza di stile vittoriano caraibico, rompendo con il paesaggio edile della città. Possiede un balcone e corridoi frontali, con lavori di ornamento in legno, risaltando i lavori in piastrelline piccole.

    18- Casa Esperanza Castrillo Rovira

    Situata in Avenida 0, Calle 5

    Secondo la tradizione, la casa fu costruita tra il 1840 e il 1845. Durante la prima metà del XX secolo apparteneva a Adela Villalobos ma nel 1938 la vendette a Maria Castrillo per motivi di viaggio. Successivamente, passò nelle mani di suo figlio Rafael Castrillo e poi di sua nipote Esperanza Castrillo Rovira. Per molto tempo, una parte della casa fu adibita ad uso commerciale. E’ un edificio dal design tradizionale, costruito in adobe, possiede un ampio cortile e un tetto con tegole. Non ha soffitto e i suoi angoli si presentano smussati. Il pavimento era in legno ma ai tempi della famiglia Castrillo fu cambiato con uno di chiltepe (mattone cotto con cemento).

    19- Casa Familia Álvarez Berger

    Situata in Avenida 2, Calle 5

    Nel 1920 Juan Berger Villegas, sarto di professione, e sua moglie Victoria Castro Hernandez acquistarono un ampio terreno, con alberi da frutto. Nel 1922 assunsero Leandro Giron come capomastro affinché costruisse una casa con puntoni in legno, pareti di canna e fango e tetto con tegole di fango. Le porte, la finestra e il pavimento sono anch’essi in legno. Nel 1960 la casa fu ceduta al figlio Juan Berger Castro e Socorro (Nany) Garnier Fuentes. Nel 1988 la casa fu ereditata da Lidieth Berger Garnier e da suo marito Johnny Alvarez. Con loro la casa fu ristrutturata e adattata per mettere in risalto i valori estetici e funzionali, soprattutto nella parte interna. Anni dopo, le tegole del tetto, in quanto ritenute pericolose dato il peso eccessivo, furono sostituite da lastre di ferro zincato.

  • Escursione II

    1- Rodolfo Salazar Solórzano

    Situato in Avenida 1, Calles 9 e 11

    Rodolfo Salazar Solórzano (1908-1982), figlio di Virgilio Salazar e di Dulia Solorzano, poeta, saggista, educatore e politico liberiano. Era conosciuto dalla comunità come “don Fito”. Si diplomò come docente alla Scuola Normale di Heredia. Come maestro lavorò a Sardinal, Liberia e Philadelphia. Nel 1930 si sposò con Luz Giron Garcia. Duante gli anni 40 lavorò come Ispettore nelle Scuole di Carrillo e Santa Cruz e, a partire dal 1962, fu professore dell’Istituto di Guanacaste. Grande ammiratore degli scritti di Ruben Dario, fu Governatore della Provincia di Liberia e deputato del Partito Repubblicano durante il Governo di Teodoro Picado (1944-1948).

    Nel 1985, come omaggio alla sua memoria, venne creato il Parco Rodolfo Salazar Solorzan a fianco della cappella dell’Agonia, ed fu inoltre realizzata una statua in cemento alta un metro, commissionata dal Club Rotario di Liberia allo scultore Johnny Garcia Clachar.

    2- Casa Las Luisas

    Situata in Avenida 0, Calle 11

    Apparentemente la casa fu costruita nel 1906 e i suoi primi proprietari furono i nicaraguensi Ramón Martinez e Maria Martinez. Con la morte di entrambi la casa passò nelle mani di Maximilliano Alvarado e Mercedes Salazar Martinez; successivamente, fu ereditata da sua figlia Luisa Adela Alvarado Salazar. Fino al 1992 venne sempre affittata a famiglie bisognose. Tuttavia, una volta acquisita dall’Associazione per la Cultura della Sottoregione di Liberia quello stesso anno, rimase vuota e fu ristrutturata nel 2000. Le pareti sono di canna e fango e tetto con tegole. All’interno ci sono due piccole stanze comunicanti tra di loro, la cui facciata dà sul lato sud della cappella dell’Agonia, formando un insieme armonico.

    3- Casa Julio Leiva Muñoz

    Situata in Avenida 0, Calle 9

    Alla fine del XIX secolo, la casa fu costruita con muri di canna, fango e legno. Durante gli anni 30 apparteneva a Luis Padilla, il quale aprì in una zona della casa un negozio di barbiere. Durante gli anni 50 il suo proprietario fu il poeta liberiano Rodolfo Salazar Solorzano e sua moglie Luz Giron Garcia. Successivamente, fu ereditata da una delle sue figlie, Zeneida Salazar Giron, sposata con Jorge Diaz Leal e poi dai loro figli Francisco e Jorge Diaz Salazar. Nel 2008, questi ultimi vendettero la casa e un’altra proprietà confinante a Julio Leiva Muñoz. Possiede un tetto con tegole su lastre di ferro zincato, soffitti in legno, pavimento di cemento spatolato e porta d’angolo smussata.

    4- Cappella Nuestro Señor de la Agonía (Nostro Signore dell’Agonia)

    Situata in Avenida 0, Calle 9 e 11

    Nel 1850 il governo concesse a Baltasar Baldioceda Estrada, Governatore di Liberia, l’autorizzazione affinché potesse raccogliere le elemosina necessarie per costruire una cappella. Esistono due versioni riguardo l’acquisto del terreno: la prima, che lo donò lo stesso Baldioceda e l’altra, che lo comprò da Ocaria Centeno. La costruzione in adobe (mattoni in argilla) iniziò nel 1854 e fu interrotta a causa della Campagna Nazionale (1856-1857), per poi essere completata alla fine del 1865. Il 6 gennaio del 1866 fu celebrata la prima messa. L’edificio è costituito da adobe (mattoni in argilla), tetto con tegole e pavimento di piastrelle di fango. Il disegno riprende l’architettura coloniale e lo stile Neoclassico.

    Sulla facciata emergono pilastri barocchi, colonne ioniche interrate e frontespizi greci. Il frontone è provvisto di pissidi e un rosone d’influenza gotica nel timpano della facciata. Internamente non ha soffitto e presenta due file di sette colonne in legno con piedistallo in mattone che formano la navata centrale, il presbiterio è provvisto di una balaustra in legno e di un’antica vasca per i battesimi. Le campane e l’immagine di Cristo dell’Agonia (portata dal Nicaragua) furono donate da Baltasar Baldioceda. Dal 1882 l’eremo è il centro della tradizione della venuta del Bambin Gesù che si verifica ogni 24 dicembre. Nel 2006 furono restaurati gli inginocchiatoi di legno che hanno più di cento anni. L’eremo è diventato un museo di arte religioso che espone sculture, quadri, tessili e mobili del XIX secono. Fu dichiarato patrimonio storico architettonico il 9 novembre del 1999.

    5- Casa Susana Rivera Rovir

    Situata in Avenida 1, Calle 9

    La casa in muro di canne e fango è stata costruita verso gli anni ‘20, da Ulpiano Sotela, un abile capomastro della città. Nel 1930 è stata acquistata dalla famiglia di Rafael Rivera Baldioceda e Rafaela Rovira Ruiz, le mancavano alcuni dettagli che sono stati messi poi dai nuovi proprietari. Attualmente appartiene a sua figlia Susana Rivera Rovira, maestra di disegno, pensionata. La casa con porta al sole, originalmente non aveva soffitto e aveva pavimenti di terra. Con il passare del tempo si è messo il soffitto e si è cementato il pavimento. Da mettere in evidenza le pareti interne e i pilastri in pachira, che compiono una funzione strutturale.

    6- Casa Familia Estrada Barrantes

    Situata in Avenida 1 e 3, Calle 7

    Agli inizi degli anni 40, Felix Arburola e sua moglie Pilar Carranza costruirono la casa. E’ un edificio con muri in canna e fango, disegnata e tirata su dal capomastro Ulpiano Sotela. La casa, con alcuni elementi neoclassici, è conosciuta da molti come la “ casa delle bambole”, per le modanature decorative stile Art Nouveau, che si trovano nella parte superiore delle cornici della porta e nelle finestre della facciata. La proprietà passò nelle mani della famiglia formata da Evangelista Estrada Rivas e Argentina Barrantes Sibaja. In seguito, diventò un ristorante, un locale per dare lezioni di ballo, una palestra e, più recentemente, una chiesa protestante.

    7- Antico Comando di Piazza

    Situata in Avenidas 1 e 3, Calles 2 e 4

    La prima caserma della città è stata trovata nel posto dove attualmente vi è la Banca di Costa Rica, ma non possedeva i requisiti adatti. La costruzione della nuova caserma iniziò durante l’amministrazione di Ricardo Jiménez Oreamuno (1932-1936) e terminò durante il governo di Leon Cortes Castro (1936-1940). Il disegno in Art Decò della fortezza in cemento armato fu realizzato dall’architetto José Maria Barrantes Monge, sotto la direzione dei lavori dell’ingegner Max Effinger. Fu inaugurata il 20 gennaio del 1940 ed è un quadro murato, la cui facciata principale dà a sud. Ha ampi corridoi a forma di “U” e il tetto in lastra di cemento che porta alle torri poste agli angoli. Erano presenti anche camere da letto per la truppa, un deposito d’ armi, bagni, stanza per il comandante, uffici, biblioteca, magazzino, carcere pubblico e cortile centrale. Dal 2006 esiste il progetto per trasformarla nel futuro Museo Chorotega. E’ stata dichiarata patrimonio storico architettonico il 17 dicembre del 1998.

    8- Biblioteca Pubblica Francisco Mayorga Rivas.

    Situata in Avenida 3, Calle 4

    Nel 1935 fu fondata la Biblioteca Pubblica di Liberia sotto la direzione del Secondino Fonsecobanondo. Col passare degli anni, l’istituzione ebbe diverse sedi. Agli inizi, una delle principali fonti che arrichhì il patrimonio fu la donazione fatta da Francisco Mayhorga della sua biblioteca privata. Il 15 settembre del 1984, finalmente inaugurò l’attuale pianta fisica, grazie all’apporto economico, pubblico e privato, in un terreno donato dal Club dei Leoni e il Municipio di Liberia alla Giunta dell’Istruzione. L’edificio è in blocchi di cemento armato e il progetto è dell’architetto Guillermo Navarro Mairena.

    9- Francisco Mayorga Rivas

    Situato in Avenida 3, Calle 4

    Francisco Mayorga (1862-1940) nacquea San Marcos in Nicaragua. Ancora adolescente, emigrò in Liberia con la sua famiglia. A San José si laureò in giurisprudenza presso la Scuola di diritto. La politica era una delle sue grandi passioni. Nel 1905 creò il movimiento político regionale “Unione Guanacatesca” e, successivamente, quello della “Confraternità Guanacasteca”. Fu Governatore del Guanacaste dal 1914 al 1917 e dal 1919 al 1920; inoltre, fu nominato deputato al Congresso della Repubblica dal 1920 al 1932. Promosse, redasse e dettò progetti che promuovevano lo sviluppo dell’agricoltura, il bestiame, l’industria, l’istruzione e le opere pubbliche. Realizzò la prima pianta elettrica in Liberia, creò le prime fabbriche di candele, sapone, ghiaccio (tutte a casa sua) e un mulino per macinare il caffè. Lottò per il voto femminile e fondò la Biblioteca Pubblica di Liberia con la donazione di molti libri. Dichiarato Benemerito Figlio di Liberia, donò la sua casa alla Giunta dell’Istruzione della città. Nei giardini della Biblioteca Pubblica della città di Liberia è stato posto un busto di 63 centimetri come statua storica dedicata alla sua memoria, battezzata con il suo nome e lavorata in cemento dall’artista Johnny García Clachar.

    10- Parco Héctor Zúñiga Rovira

    Situato in Avenida 1 e 3, Calle 6 e 8

    Il 7 giugno del 1913 è nato Héctor Zúñiga Rovira nella città di Liberia. Nel 1937 si è laureato in ingegneria agronomia. E’ stato anche musicista e compositore di temi relativi al suo Guanacaste natale, tra loro “Amor de temporada” (amore di stagione) e “El hellon de la carreta” (l’improntone della carretta). Per tale motivo, il 23 luglio del 1993, il Municipio di Liberia gli ha conferito il titolo di “Figlio Illustre del Guanacaste”. Il terreno è stato donato da Francisco Mayorga al Municipio di Liberia. Nel centro del giardino si trovava un enorme albero di Guanacaste (enterolobium cyclocarpum), probabilmente di circa duecento anni, con un’altezza di circa 40 metri e un tronco di cinque metri di circonferenza.

 

Pianificazione di Viaggio in Costa Rica

 

#EssentialCostaRica

Condividi la tua esperienza